Cosimo Quarta (1941-2016) – Nell’utopia si esprime la coscienza critica per la carenza d’essere, per l’insufficienza fattuale del reale, per la sua non rispondenza ai bisogni umani.

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Tommaso Moro

 

 

«L’utopia, in quanto ou-topia (“non-luogo”) si genera da un non ed è protesa su un altro non. Solo che il non da cui essa si genera è il negativo, la distopia, esprime cioè la coscienza critica, la carenza d’essere, l’insufficienza fattuale del reale, la sua non rispondenza ai bisogni umani. Mentre il non su cui l’utopia è protesa si configura come eu-topia (“buon luogo”), ossia come il “luogo felice” che non c’è».

Cosimo Quarta, Tommaso Moro. Una reinterpretazione dell’Utopia, Bari 1990, p. 68.

 


Cosimo Quarta – L’uomo è un essere progettuale. Il progetto spinge a impegnarsi per cambiare lo stato di cose presente. La carenza di progettazione sociale è segno di fuga dalla vita, perché realizzare il fine richiede impegno, dedizione, pazienza, sofferenza, sacrificio.
Cosimo Quarta – Se manca solo uno di questi momenti (critico, progettuale, realizzativo), non si dà coscienza utopica, e anzi, non si dà coscienza autenticamente umana.
Cosimo Quarta – Il bisogno di progettare, nell’uomo, non è un fatto accidentale, ma essenziale, in quanto corrisponde alla sua originaria natura. Il progettare è possibile ed ha senso solo in presenza e in vista del futuro. La “fame di futuro” è fame di progettualità, ossia bisogno forte e urgente di utopia, il cui strumento privilegiato è la progettualità.
Cosimo Quarta – Non può costruirsi una società comunitaria senza un’azione parallela mirante a trasformare contemporaneamente le condizioni esterne e le coscienze. Perché vi sia autentica comunità occorre sviluppare una coscienza comunitaria. Il principio fondamentale che regge l’intero edificio comunitario di Utopia è proprio l’humanitas, ossia la coscienza del valore e della dignità degli uomini, di tutti gli uomini, e del loro comune destino.

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Costanzo Preve (1943-2013) – Teniamo la barra del timone diritta in una prospettiva di lunga durata. La “passione durevole” per il comunismo coincide certo con il percorso della nostra vita concreta fatalmente breve, ma essa è anche ideale, nel senso che va al di là della nostra stessa vita.

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«Una prospettiva di lunga durata.
Dal momento che la storia non è caratterizzata dalla prevedibilità, ma dall’aleatorietà,
non possiamo sapere se il profilo culturale che proponiamo avrà successo o meno,
se resterà a lungo minoritario e marginale oppure se si diffonderà in tempi non biblici.
Non lo sappiamo.
Teniamo però la barra del timone diritta,
se siamo convinti di quello che pensiamo e soprattutto non giudichiamo i successi
e/o i fallimenti con il parametro errato ed illusorio del cosiddetto “breve periodo”.
La commedia del ciclo di illusioni e di successivi pentimenti
ha già caratterizzato la generazione del Sessantotto.
Direi che ne basta ed avanza una».

Costanzo Preve (Torino, ottobre 2007)

 

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«La “passione durevole” per il comunismo, o se si vuole per la critica al capitalismo, presuppone per esistere e per essere coltivata e sviluppata che ci si renda per conto che essa da un lato coincide con il percorso della nostra vita umana e concreta, necessariamente e fatalmente breve, ma che dall’altro essa è ideale, nel senso che va al di là della nostra stessa vita umana».

Costanzo Preve, Una nuova storia alternativa della filosofia. Il cammino ontologico-sociale della filosofia., Petite Plaisance, Pistoia 2013, p. 461.

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«Da tempo sono disceso dalla sella dei nobili cavalli di pensatori di riferimento grandissimi (Spinoza, Hegel, Marx) o semplicemente grandi (Adorno, Bloch, Sartre, Gramsci, lo stesso Lukàcs, ecc). Mi sono comprato un asinello, che però è mio, che nutro, mantengo e di cui sono responsabile. Meglio essere proprietario di un asinello, che essere costretto da altri a scendere da cavallo, o meglio dal cammello, perché l’appartenenza ideologica è un fenomeno da cammelli nel senso preciso dato a questa parola da Nietzsche».

Costanzo Preve, Una nuova storia alternativa della filosofia. Il cammino ontologico-sociale della filosofia., Petite Plaisance, Pistoia 2013, pp. 454-455.

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«Non abbiamo bisogno di un pensiero ”post-metafisico”, che infatti c’è già, e non è altro che l’affermazione incontrastata dell’utilitarismo economico non solo nelle scienze sociali ma nell’intera vita quotidiana del capitalismo contemporaneo, ma abbiamo invece bisogno proprio di una “metafisica”, che tenga ovviamente conto delle obiezioni serie ed intelligenti alla metafisica stessa».

Costanzo Preve, Storia critica del marxismo, La Città del Sole, Napoli 2007, p. 49.

 

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«Chi scrive è un “mutante” (per usare il termine di Isaac Asimov), oppure un “dissidente” radicale (per dirla con Solženitcin). Non mi riconosco infatti in quasi nessuno dei comandamenti del Politicamente Corretto, la nuova teologia di riferimento della società in cui vivo (che personalmente definisco come la terza età del capitalismo, un ipercapitalismo assolutistico largamente post-borghese e post-proletario). Soprattutto, rifiuto radicalmentele due dicotomie classificatorie Ateismo/Religione e Destra/Sinistra. Potrei argomentarlo analiticamente, e l’ho fatto».

Costanzo Preve, Storia critica del marxismo, La Città del Sole, Napoli 2007, p. 33.

 

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«L’idea che un pensatore abbia capito tutto e non vi siano nel suo pensiero incoerenze, incertezze, illusioni ecc., è un’idea superstiziosa. Il soffocante abbraccio di questi fanatici amici di Marx ha a lungo impedito la naturale applicazione dello stesso metodo critico di Marx al suo proprio pensiero marxiano e soprattutto al marxismo successivo. È infatti del tutto assurdo che il geniale scopritore del metodo della critica alle ideologie fosse, egli solo nella lunga storia del mondo, del tutto immune da un condizionamento ideologico nell’elaborazione della propria dottrina. È anche assurdo che egli sia stato l’unico pensatore della storia del mondo ad avere conseguito una perfetta ed assoluta trasparenza sull’uso critico delle proprie fonti ideologiche, scientifiche e filosofiche. Il culto di Marx ha impedito per quasi un secolo un’analisi critica del suo pensiero. Naturalmente, vi era una ragione per spiegare questa follia. Marx doveva essere infallibile in tutte le cose che diceva, perché magicamente la sua infallibilità potesse essere trasmessa e trasferita ai dirigenti politici del movimento comunista burocratizzato».

Costanzo Preve, I secoli difficili. Introduzione al pensiero filosofico dell’Ottocento e del Novecento, Petite Plaisance, Pistoia 1999, pp. 76-77.

 

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«Quando parliamo di alienazione, cioè di cessione e di perdita, bisogna subito dire chi è che aliena e che cosa aliena. Chi aliena è l’uomo, e non l’uomo naturale sebbene l’uomo già storicamente costituito (e non c’è dunque nessuna paura di cadere nel naturalismo astorico o nell’umanesimo astratto interclassista), e ciò che aliena è la sua essenza umana generica (Gattungswesen). Egli non aliena dunque solo la sua essenza umana, che è l’insieme dei rapporti di produzione, e non comprende l’elemento naturale e biologico della sua costituzione antropologica complessiva, ma aliena qualcosa di più, la sua essenza umana generica, in cui ciò che conta veramente è la parola ‘generica’. La parola ‘generico’ si contrappone alla parola ‘specifico’. Le termiti non si alienano assolutamente nel loro termitaio, così come le api non si alienano assolutamente nel loro alveare. Come si vede, il concetto di essenza umana non deve essere confuso con quello di natura umana, che è più ampio, e comprende una sintesi di naturale e di storico, mentre l’essenza umana è solo storica, e chi si ferma ad essa sbocca in un povero sociologismo. Anche la natura è ovviamente storica, ma la sua storicità è più lenta, e dunque l’uomo antropologicamente è l’unione di due temporalità distinte anche se interconnesse. Proprio perché l’uomo è un ente naturale generico il capitalismo lo aliena, perché lo strappa alla sua genericità e lo rende specifico, cioè specifico ai soli rapporti capitalistici di produzione, che vengono appunto specificati, nel senso di animalizzato».

Costanzo Preve, Marxismo e Filosofia. Note, riflessioni e alcune novità., Petite Plaisance, Pistoia 2002, pp. 105-106.


Alcuni libri di

Costanzo Preve

Preve in rosso

 

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Le contraddizioni di Norberto Bobbio. Per una critica del bobbianesimo cerimoniale

Individui liberati, comunità solidali. Sulla questione della società degli individui

Hegel Marx Heidegger. Un percorso nella filosofia contemporanea.

Marxismo, Filosofia, Verità.

I secoli difficili. Introduzione al pensiero filosofico dell’Ottocento e del Novecento

L’educazione filosofica. Memoria del passato – Compito del presente – Sfida del futuro.

Un secolo di marxismo. Idee e ideologie.

Le avventure dell’ateismo. Religione e materialismo oggi.

Il bombardamento etico. Saggio sull’Interventismo Umanitario, sull’Embargo Terapeutico e sulla Menzogna Evidente.

Destra e Sinistra. La natura inservibile di due categorie tradizionali.

Marxismo e Filosofia. Note, riflessioni e alcune novità.

Verità filosofica e critica sociale. Religione, filosofia, marxismo.

Marx e gli antichi Greci.

Storia della dialettica.

Storia dell’etica.

Storia del materialismo.

La questione nazionale alle soglie del XXI secolo. Note introduttive ad un problema delicato e pieno di pregiudizi.

Le stagioni del nichilismo. Un’analisi filosofica ed una prognosi storica.

Contro il capitalismo, oltre il comunismo. Riflessioni su una eredità storica e su un futuro possibile.

Il ritorno del clero. La questione degli intellettuali oggi.

Scienza, Politica, Filosofia. Un’interpretazione filosofica del Novecento.

L’alba del Sessantotto. Una interpretazione filosofica. [Nuova edizione riveduta e corretta].

Il marxismo e la tradizione culturale europea.

Filosofia della verità e della giustizia. Il pensiero di Karel Kosík.

Lettera sull’Umanesimo.

Una nuova storia alternativa della filosofia. Il cammino ontologico-sociale della filosofia.

Collisioni. Dialogo su scienza, religione e filosofia



Altri scritti di

Costanzo Preve

 

Preve in rosso

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Costanzo Preve – Recensione a: Carmine Fiorillo – Luca Grecchi, «Il necessario fondamento umanistico del “comunismo”», Petite Plaisance, Pistoia, 2013

Costanzo Preve – Introduzione ai «Manoscritti economico-filosofici del 1844» di Karl Marx.

Costanzo Preve – Le avventure della coscienza storica occidentale. Note di ricostruzione alternativa della storia della filosofia e della filosofia della storia.

Costanzo Preve – Nel labirinto delle scuole filosofiche contemporanee. A partire dalla bussola di Luca Grecchi.

Costanzo Preve – Questioni di filosofia, di verità, di storia, di comunità. INTERVISTA A COSTANZO PREVE a cura di Saša Hrnjez

Costanzo Preve – Capitalismo senza classi e società neofeudale. Ipotesi a partire da una interpretazione originale della teoria di Marx.

Costanzo Preve – Elementi di Politicamente Corretto. Studio preliminare su di un fenomeno ideologico destinato a diventare in futuro sempre più invasivo e importante

Costanzo Preve – Religione Politica Dualista Destra/Sinistra. Considerazioni preliminari sulla genesi storica passata, sulla funzionalità sistemica presente e sulle prospettive future di questa moderna Religione

Costanzo Preve – Invito allo Straniamento 2° • Costanzo Preve marxiano ci invita ad un riorientamento, ad uno “scuotimento” associato a un mutamento radicale di prospettiva, alla trasformazione dello sguardo con cui ci si accosta al mondo.

Costanzo Preve (1943-2013) – Prefazione di Costanzo Preve alla traduzione greca (luglio 2012) de “Il Bombardamento Etico”. Un libro che è ancora più attuale di quando fu scritto, sedici anni or sono.

Costanzo Preve – Marx lettore di Hegel e … Hegel lettore di Marx. Considerazioni sull’idealismo, il materialismo e la dialettica

Costanzo Preve (1943 – 2013) – «Il ritorno del clero. La questione degli intellettuali oggi». La ricerca della visibilità a tutti i costi è illusoria. L’impegno intellettuale e morale, conoscitivo e pratico, deve essere esercitato direttamente. Saremo giudicati solo dalle nostre opere.

Costanzo Preve (1943-2013) – Il Sessantotto è una costellazione di eventi eterogenei impropriamente unificati. Il mettere in comune questi eventi eterogenei è un falso storiografico.

Costanzo Preve (1943-2013) – «Il convitato di pietra». Il nichilismo è una pratica, è la condizione del quotidiano senza la mediazione della coscienza, senza la fatica del concettualizzare

 


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