Alain Badiou – Metafisica della felicità reale, DeriveApprodi, 2015, pp. 95, euro 12.

Alain Badiou

Metafisica della felicità reale

DeriveApprodi, 2015

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Metafisica della felicità reale

 

Che cos’è per il filosofo francese Alain Badiou la felicità reale?
Quell’effetto prodotto dalla verità nell’esperienza di ciascuno. Non la ricompensa della virtù, ma la virtù stessa. L’esperienza affermativa di una interruzione della finitudine. L’affetto della vera vita. L’affetto della democrazia. Il godimento di nuove forme di vita.  La ricerca della felicità reale è dunque per Badiou il senso  e il progetto della filosofia oggi,  il nome della vita filosofica. Il desiderio di felicità coincide così con il desiderio di filosofia,  a maggior ragione in un momento in cui la filosofia è relegata a un ruolo minoritario e difensivo.  A tornare in questo libro sono i grandi temi della ricerca di Alain Badiou sviluppati in libri importanti quali L’essere e l’evento e riproposti in una chiave semplice e vitale. Insieme agli autori con i quali il filosofo francese da sempre interloquisce e polemizza: lo psicanalista Jacques Lacan, il poeta Stéphane Mallarmé, Nietzsche e Wittgenstein… E a un’indagine sugli affetti propri della filosofia.

Ogni filosofia, anche e soprattutto quando si dispiega attraverso saperi scientifici complessi, nuove opere d’arte, politiche rivoluzionarie, amori intensi, è una metafisica della felicità, altrimenti non varrebbe un’ora di sforzo. Perché, infatti, imporre al pensiero e alla vita le faticose prove della dimostrazione, della logica generale dei pensieri, dell’intelligenza dei formalismi, dell’attenta lettura di poesie, del rischioso impegno nelle manifestazioni di massa, degli amori privi di garanzia, se non fosse perché tutto questo è necessario all’esistenza della vera vita? Quella che Rimbaud dice essere assente, e della quale noialtri filosofi sosteniamo che essa ripugna a tutte le forme dello scetticismo, del cinismo, del relativismo e della vana ironia del non-dupe e che, assente la vera vita, vita non può esserlo mai totalmente. Ciò che segue è la mia versione di questa certezza…


Rassegna Stampa


Su questo tema si può leggere anche:

 

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Luca Grecchi

Conoscenza della felicità. Premessa di Mario Vegetti.
ISBN 88-7588-090-5, 2006, pp. 160, € 15,00 – Collana “Il giogo”

indicepresentazioneautoresintesi

Con questo libro Luca Grecchi cerca di mostrare l’eterna attualità del discorso degli antichi Greci sulla felicità. I Greci pensavano infatti che la felicità consistesse nella perfetta armonia delle varie componenti della natura umana, armonia che conduce a sua volta ad una buona convivenza degli uomini fra loro e col mondo. Da una corretta conoscenza dell’uomo, per i Greci, conseguiva una corretta conoscenza della felicità.
Conformemente a questo approccio, il libro si compone di due parti: nella prima l’autore cerca di definire cosa non è e cosa è l’uomo; nella seconda, in maniera speculare, cerca di definire cosa non è e cosa è la felicità.
Le novità della impostazione di Grecchi sono sostanzialmente due. La prima è costituita da una comprensione ontologico-sociale (e non psicologico-sociologica) delle strutture della personalità contemporanee, che sono pensate in larga parte come “prodotto” delle modalità sociali esistenti. La seconda è costituita da un approccio metafisico-umanistico che tenta di stabilire alcuni punti fermi nella conoscenza dell’uomo e della felicità, necessari a dare maggiore concretezza alla pratica filosofica.

invito alla lettura con molte pagine del libro

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Vedi anche:

Luca Grecchi – La natura politica della filosofia, tra verità e felicità

 

 

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