Fernanda Elisa Bravo Herrera – Parodias y reescrituras de tradiciones literarias y culturales en Leopoldo Marechal.

Marechal e Fernanda copia

 

copertina Marchegal

Fernanda Elisa Bravo Herrera

Parodias y reescrituras de tradiciones literarias
y culturales en Leopoldo Marechal

Colección “La vida en las Pampas”, Buenos Aires. Corregidor, 2015.
Palabras preliminares de Zulma Palermo.
Bio-cronología de María de los Ángeles Marechal.
ISBN. 978-950-05-3083-5.

Il Testo riprende i risultati della tesi dottorale discussa nel 2006 nel Dottorato in Letteratura Comparata e Traduzione del Testo Letterario (coordinato dal Professore Antonio Prete, docente di Letterature Comparate) presso l’Università degli Studi di Siena, sotto la guida del Professore Antonio Melis, docente di Letterature Ispanoamericane presso la stessa università e la co-tutela della Professoressa Zulma Palermo, Professoressa emerita all’Universidad Nacional de Salta.

Il libro forma parte della collana “La vida en las Pampas” della casa editrice Corregidor, di Buenos Aires, che riunisce saggi e monografie sulla letteratura argentina. Questa collana, che ha un comitato di referee internazionale, è diretta dalla Professoressa María Rosa Lojo, ricercatrice del Conicet radicata nell’Instituto de Literatura Argentina “Ricardo Rojas” dell’Universidad de Buenos Aires e docente presso l’Universidad del Salvador e co-diretta dal prof. Jorge Bracamonte, ricercatore del CONICET e docente presso l’Universidad Nacional de Córdoba). La pagina della casa editrice Corregidor è: http://www.corregidor.com/ La pagina della collana è: http://www.corregidor.com/?page_id=520

In questo libro si analizzano ed indagano le differenti iscrizioni intertestuali presenti nella scrittura di Leopoldo Marechal. L’opera di Leopoldo Marechal richiede riletture permanenti, aperture e revisioni per poter entrare nelle sue biforcazioni semantiche. Questo libro si propone di studiare la parodia, nelle sue molteplici modalità, come chiave interpretativa per ricostruire la concezione ideologica ed estetica, i dialoghi intertestuali, intertemporali ed interculturali delle tradizioni letterarie e culturali all’interno della produzione marechalliana. Viene presa in esame la parodia come lettura/riscrittura e incorporazione della voce dell’altro nelle sue molteplici sfaccettature stilistiche, ideologiche, culturali e temporali; come memoria sociale, fatta di frammenti di testo e discorsi culturali, al fine di delineare le costanti e le variazioni. Epica ed erotismo, sublimazioni e discese infernali, tradizioni letterarie e letture non sempre canoniche, definiscono alcuni degli itinerari e delle sfide di questa scrittura, sempre attuale, che affonda le proprie radici nel quadro nazionale argentino, cercando, però, costantemente di trascenderlo per raggiungere l’universalità.

Lo scopo di questo libro è quello di ricostruire la concezione ideologica ed estetica di Leopoldo Marechal, prestando attenzione principalmente alle tematiche della definizione delle tradizioni culturali e letterarie in un continuo dialogo intertestuale, intertemporale e intrerculturale. La chiave di lettura di tutto questo processo è stata individuata nella parodia, che viene concepita come lettura e riscrittura della parola, della scrittura, del discorso, della tradizione. In altre parole, la parodia rappresenta l’assimilazione, l’incorporazione del discorso dell’altro in tutte le sue sfaccettature stilistiche, ideologiche, culturali e temporali. La tradizione è concepita come una rete o un ordito di differenti modalità di lettura e scrittura che costituiscono un modello di identità culturale ed ideologica, un registro di identificazione, differenziazione, incorporazione e partecipazione nella memoria sociale, che è costituita di frammenti di testo e di discorsi culturali.

Il punto di partenza è la presenza di costanti stilistiche, semantiche e simboliche, che conferiscono alla scrittura marechalliana un carattere fortemente unitario. La narrativa si connota come riscrittura dell’epica, attualizzata e adattata alle nuove condizioni storico-culturali, attraverso i due principi che definiscono la epopea: l’esperienza metafisica degli eroi e la traduzione di quest’ultima secondo un simbolismo che rimanda alla guerra e al viaggio. Il modello di riferimento privilegiato è l’epopea classica, in particolar modo quella omerica dell’Iliade e dell’Odissea con i loro simboli della guerra e del viaggio. In Marechal, tali simboli vengono cristianizzati attraverso la rilettura e la riproposizione delle Confessioni di Sant’ Agostino, del Cantico e ascesa al monte Carmelo di San Giovanni della Croce (San Juan de la Cruz), dei Dialoghi dell’amore di Leon Ebreo. Marechal si appoggia quindi su una linea di pensiero neoplatonica medievale che, però, viene tradotta e riscritta appoggiandosi sulla situazione argentina in una sorta di traduzione della metafisica in pensiero immanente e vissuto. Proprio per questo la ricerca di un equilibrio tra ordine divino (metafisico) e terreno è costante, così come è costante la ontologizzazione e la universalizzazione delle esperienze nazionali argentine. In questo processo di appropriazione dell’epica sono fondamentali differenti aspetti: la costruzione della quotidianità a partire dalla imitazione delle azioni secondo quanto codificato nella Poetica di Aristotele, la distanza tra il mondo epico e quello contemporaneo inteso come degradazione, l’umorismo, le strategie di verosimiglianza secondo i principi della cronaca, il percorso dell’Autore attraverso le sue crisi spirituali fino ad arrivare all’ordine classico. In questo processo, gioca un ruolo fondamentale la parodia nelle sue distinte manifestazioni interne o nelle differenti modalità di manifestazione esterne, il tutto nel solco della tradizione dell’Orlando Furioso e del Don Quijote, così come ricopre importanza la distanza frapposta tra una interpretazione letterale e quella allegorica in un perenne dialogo con l’Ulisse di Joyce. La struttura religiosa e metafisica organizza la parole, la concezione del mondo, la costituzione del soggetto culturale e la sua qualificazione deontologica e assiologica. Questa struttura include, concentrandola all’interno di una voce ideologica unitaria, le differenti strategie carnevalesche e la molteplicità parodica. La fondazione religiosa del cosmo costruisce l’ordine ideologico mistico e l’equilibrio utopico tra la sfera celeste e la terrestre. Il percorso di questa scrittura definisce un eros spirituale e un affermazione politica, nel solco della lettura allegorica ed esoterica fatta da Luigi Valli circa i poeti del Dolce Stil Novo, ovvero i Fedeli d’Amore.

Nel libro si include una Bio-cronologia di Leopoldo Marechal, redatta da María de los Ángeles Marechal, figlia dell’Autore, che assieme alla sorella Malena dirige la Fundación Leopoldo Marechal, istituzione che cura, protegge e diffonde l’opera di Marechal. La pagina della fondazione è: http://www.marechal.org.ar/

La presentazione è a cura della Profesoressa Zulma Palermo, autrice di numerosi libri tra cui Desde la otra orilla. Pensamiento crítico y políticas culturales en América Latina (Alción Ed.), Cuerpo(s) de Mujer. Representación simbólica y crítica cultural (Ferreyra Ed.), Las culturas cuentas, los objetos dicen (Fundación Pajcha), Colonialidad del poder: discursos y representaciones (U.N.Sa.: Consejo de Investigación), Arte y estética en la encrucijada descolonial y Pensamiento argentino y opción descolonial (Ed. del Signo).

Fernanda Elisa Bravo Herrera è ricercatrice del CONICET (Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas – Argentina) presso l’ILA – FFyL – UBA (Instituto de Literatura Argentina della Facoltà di Filosofia e Lettere dell’Università di Buenos Aires; Dottoressa di Ricerca in Letteratura Comparata e Traduzione del Testo Letterario; Magister in Conservazione e gestione dei Beni Culturali e in Letteratura Comparata per l’Università degli Studi di Siena; laureata in Lettere per l’Università Nazionale di Salta (Argentina). Premio dell’Accademia Argentina di Lettere e Menzione d’Onore della Facoltà di Lettere dell’Università Nazionale di Salta (1997). Ha ricevuto borse di ricerche del Consiglio di Ricerca dell’Università Nazionale di Salta (1997), della Regione Toscana (1997), del Governo Italiano (1999-2000) e del CONICET (Post-dottorale, 2009). Ha lavorato presso le Facoltà di Lettere di Siena e Arezzo dell’Università degli Studi di Siena come docente a contratto di Letterature Ispanoamericane, Letteratura Spagnola, Cultura Ispanoamericana. Ha pubblicato El Fondo de Mercedes de Tierras y Solares (1583-1589) del Archivo y Biblioteca Históricos de Salta (2010) e Sátira política y representaciones de género en la prensa de Salta a fines del siglo XIX  (2010), Huellas y recorridos de una utopía. La emigración italiana en la Argentina  (2015), Parodias y reescrituras de tradiciones literarias y culturales en Leopoldo Marechal  (2015).

 

Índice:

Agradecimientos

Palabras preliminares, por Zulma Palermo

Bio-cronología de Leopoldo Marechal, por María de los Ángeles Marechal

Introducción

  1. Problemáticas de la tradición y de la parodia
  2. Tradición y tradiciones
  3. La parodia como hilo conductor
  4. Parodia y tradición en Marechal
  5. Sobrevivencia del Epos
  6. La novela como actualización épica
  7. La heroicidad épica y patriótica en la lírica
  8. Huellas y versiones

III. El Itinerario Ascendente

  1. El Orden buscado
  2. Los descensos infernales
  3. Madonna Intelligenza

Mínimas conclusiones y grandes desafíos

Apéndice

Bibliografía

 


copertina Marchegal

Zulma Palermo

Zulma Palermo

Prólogo de Zulma Palermo

 

Zulma Palermo, Professoressa emerita all’Universidad Nacional de Salta.

Un altro suo importante saggio:

Leopoldo Marechal

e alcuni suoi libri

 

LeopoldoMarechal

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El Banquete de Severo Arcángelo

 

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Adán Buenosayres

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Adán Buenosayres

Detalle de la imagen de la primera edición de Adán Buenosayres

Detalle de la imagen de la primera edición de Adán Buenosayres

 

Obras Completas

Obras Completas

 

Marechal en Santiago de Compostela

Marechal en Santiago de Compostela




 

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Fernanda Elisa Bravo Herrera

 

Libri di Fernanda Elisa Bravo Herrera

 

Parodias y reescrituras de tradiciones literarias y culturales en Leopoldo Marechal. Buenos Aires: Corregidor, 2015. Colección La vida en las Pampas. [ISBN 978-950-05-3083-5]. 432 pp.

***

Huellas y recorridos de una utopía. La emigración italiana en la Argentina. Buenos Aires: Teseo, 2015. [ISBN 9789877230048]. 372 pp.

***

El Fondo Mercedes de Tierras y Solares (1583 – 1589) del Archivo y Biblioteca Históricos de Salta. Salta: Fundación Capacit-Ar del NOA, 2010. [I.S.B.N. 978-987-22728-3-8]. 172 p. + CD ROM.

***

Sátira política y representaciones de género en la prensa de Salta a fines del siglo XIX. La Civilización, La Revista Salteña y La Revista. Avances de Investigación CEPIHA N° 8, 2010. Salta: CEPIHA – Fac. de Humanidades – Univ. Nac. de Salta, 2010. 142 pp.

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 Articoli

“Parodias y reescrituras de tradiciones literarias en Leopoldo Marechal” en Hammerschmidt, Claudia (ed.), Leopoldo Marechal y la fundación de la literatura argentina moderna. Potsdam: Inolas Publishers LTD, 2015, pp. 411-431 [ISBN 978-3-946139-03-4].

“Memoria y paisaje en la poesía de Vicente Gerbasi y Jorge Isaías” en Grillo, Rosa Maria (a cura di), Venimos de la noche y hacia la noche vamos. Salerno – Milano: Oèdipus, 2015, pp. 131-148. [ISBN 978-88-7341-206-9].

“E(in)migración italiana en la Argentina y conflictos lingüísticos. Representaciones literarias y variaciones en las dos orillas” en Revista del Instituto de Investigaciones Lingüísticas y Literarias Hispanoamericana (RILL), Vol. 19, núm. 1, 2014, pp. 60-85 [ISSN 2250-6799].

“Recuperación de la memoria en la escritura de Rubén Tizziani y de Roberto Raschella” en Zibaldone. Estudios Italianos, Vol. III, N. 5, enero 2015, pp. 221-228 [ISSN: 2255 – 3576].

“Narrar la memoria y los exilios. Viaje e inmigración en ‘Mar de olvido’ de Rubén Tizziani”, Anales de Literatura Hispanoamericana, 43 (2014) Número especial: Escribir la frontera: itinerancias y sujetos migrantes en la literatura hispanoamericana, pp. 101-113 [ISSN 0210-4547 ISSN-e 1988-2351].

“Rosalba Campra, Travesías de la literatura gauchesca. De Concolocorvo a Fontanarrosa. Buenos Aires, Corregidor, 2013, 153 pp. ISBN 9789500520720”. [Reseña] en Cuadernos AISPI. Estudios de lenguas y literaturas hispánicas 3/2014, de la Associazione Ispanisti Italiani, pp. 239-241 [ISSN 2283-981X].

“Edmondo De Amicis en Argentina” en Claves. Salta: abril, Año XXIII, N° 228, 2014, pp. 12-13.´ Publicado también en: La Gazeta del Progreso. Periódico del Club del Progreso. Año 3. http://gazetaprogreso.com.ar/?page_id=2039 [Recuperado Agosto de 2014].

“La inmigración italiana en Argentina entre la memoria y el olvido” en Grillo, Rosa Maria – Perugini, Carla (a cura di), El olvido está lleno de memoria. Salerno: Oèdipus, 2014, pp. 79-112, CD-Rom [ISBN 978-88-7341-185-7].

“Expansión colonial y Política Nacionalista de la Emigración Italiana en la Argentina”

“Tiempos y espacios de formación de identidades colectivas en Cambacérès, Balbi, Aparicio e Iparraguirre”.

“Inmigración y nacionalismo en El diario de Gabriel Quiroga de Manuel Gálvez”.

“Violencia discursiva y conflicto social en tres revistas salteñas del siglo XIX”

“Cuestiones en torno al poder y la palabra: el entrecruzamiento del proyecto político y de los programas periodísticos del siglo XIX”

“La pasión de los nómades de María Rosa Lojo: contrapunto extraterritorial de Una excursión a los indios ranqueles de Lucio V. Mansilla”

“Teoría y praxis de la narración en la escritura de Ricardo Piglia: el mito del Diario y del secreto”

“Syria Poletti y el oficio de escribir exilios”

“Racconti di viaggio in Argentina: interpretazioni e proposte di lettura. Problemi di storiografia letteraria e conformazione del canone”

“(Des)articulación de memorias, soledades y exilios: Augustus y Fragmentos de Siglo de Liliana Bellone”

“Presentazione. Quando la scrittura diventa amazzone”

“(Auto)biografía e historia en El arpa y la sombra de Alejo Carpentier”

“Entre dos fuegos. Alejandro y los pescadores de Tancay de Braulio Muñoz”

“Los (im)posibles regresos a la tierra (perdida): Si hubiéramos vivido aquí de Roberto Raschella y La tierra incomparable de Antonio Dal Masetto”

“El arte del contrapunto. La copla en el norte argentino”

“Desarraigos, fronteras y exilios de la inmigración: Stéfano de Armando Discépolo y Gris de ausencia de Roberto Cossa”

“Anarchismo ed emigrazione in Argentina nella scrittura di Pietro Gori e Maria Luisa Magagnoli”

“El yo y la otredad en la nueva novela histórica. A propósito de La pasión de los nómades de María Rosa Lojo”

“Censure, assenze e prigioni. La “poetica” di Ricardo Piglia”

“Memoria, emigración y entrecruzamiento de la palabra de Quasimodo en Oscuramente fuerte es la vida y en La tierra incomparable de Antonio Dal Masetto”

“Utopías en torno a las fronteras entre civilización y barbarie. Nuevas excursiones a los indios ranqueles”

“Cruces y encrucijadas en Al cielo sometidos de Reynaldo González”

“Scavare nella metamorfosi perlongheriana: Tu svástica en las tripas. Corpo e storia in Néstor Perlongher di Edoardo Balletta (Gorée, 2009)”

“Si hubiéramos vivido aquí de Roberto Raschella: pertenencias y extrañamientos identitarios”

“Conjeturas e indagaciones: el doble movimento enunciativo de Ricardo Piglia”

“Cooperación internacional y protección del patrimonio cultural: la gestión de la UNESCO y de la OEA”

“Memoria y relato en Alejandro y los pescadores de Tancay de Braulio Muñoz”

“La emigración italiana en la Argentina entre el fracaso y la epopeya: Emigrati de Antonio Marazzi e I Roscaldi de Nella Pasini”

“La conformación de la tradición cultural en la escritura de Leopoldo Marechal”

“La configuración de la mujer en tres revistas de Salta a fines del siglo XIX”

“Espacio, huella y ausencia de la cultura indígena en la escritura de Leopoldo Marechal”

“Dante, Valli y Marechal: Fedeli d’Amore en diálogo”

“Lo épico en ‘La Patriótica’ de Leopoldo Marechal”.

“Configuraciones del viaje en la literatura de emigración italiana en la Argentina”

“Los asedios y las batallas en ‘Megafón o la guerra’ de Leopoldo Marechal”

“Viajes y fronteras en torno a la e(in)migración”

“Percorsi nella memoria: il lessico nell’esilio affettivo dell’immigrazione”

“Fronteras y conflictos emergentes en el discurso homogeneizador del siglo XIX. Un recorrido por revistas salteñas”

“Reescrituras de textos italianos en la producción de Leopoldo Marechal: sublimación y censura de lo erótico”

La risa antropofágica como sostén de relatos del mundo: estrategias de carnavalización y efecto polifónico en la producción de Leopoldo Marechal

“La escritura marechaliana como apropiación de textos pictóricos”

“La narrativa marechaliana como espacio macarrónico de construcciones míticas”

Tesis Doctoral: “La parodia en la producción de Leopoldo Marechal como lectura/re-escritura de las tradiciones literarias y culturales”.

Tesis de Maestría “El Fondo de Mercedes de Tierras y Solares (1583-1589) del Archivo y Biblioteca Históricos de Salta”

Tesis de Licenciatura «La Teoría del Humor en la producción de Leopoldo Marechal»

RESEÑA. Fernanda E. Bravo Herrera. Diario de viaje a Oriente (1850-51) y otras crónicas del viaje oriental, de Lucio V. Mansilla. Edición, introducción y notas de María Rosa Lojo By Fernanda Elisa Bravo Herrera and Cuadernos del Hipogrifo. Revista de Literatura Hispanoamericana y Comparada (ISSN 2420-918X)


Vedi anche:

Fernanda Elisa Bravo Herrera
Tracce e percorsi di un’utopia: L’emigrazione italiana in Argentina. Il libro di Bravo Herrera, ovvero come si riempie un vuoto culturale.



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Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832) – Ma le notti Amore mi vuole intento a opere diverse: vedo con occhio che sente, sento con mano che vede.

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Gothe, Tutte le poesie

«Ma le notti Amore mi vuole intento a opere diverse:
se divento dotto a metà, doppio è il piacere che provo.
E non mi erudisco mentre spio le forme dell’amabile
seno, guido la mano giù per i fianchi?
Solo allora intendo il marmo; penso e raffronto,
vedo con occhio che sente, sento con mano che vede».

Johann Wolfgang von Goethe, Elegie romane,
tr. it. in Tutte le poesie, Mondadori, 1989, I, p. 309.

 

 


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John Donne (1572-1631) – Nessun uomo è un’isola, completo in se stesso; ogni uomo è una parte del tutto. La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell’umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te.

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La casa di John Donne a Pyrford

La casa di John Donne a Pyrford

«Nessun uomo è un’isola, completo in se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto. Se anche solo una zolla venisse lavata via dal mare, l’Europa ne sarebbe diminuita, come se le mancasse un promontorio, come se venisse a mancare una dimora di amici tuoi, o la tua stessa casa. La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell’umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te».

 

John Donne,
Da Meditazione XVII
in Devozioni per occasioni d’emergenza,
Editori Riuniti, Roma, 1994, pp. 112-113.

John Donne ritratto da un anonimo, 1595 circa, National Portrait Gallery, Londra

John Donne ritratto da un anonimo, 1595 circa, National Portrait Gallery, Londra

 


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Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832) – Questa è l’ultima conclusione della saggezza: la libertà come la vita si merita soltanto chi ogni giorno la dovrà conquistare.

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«Sì, mi sono dato tutto a questa idea,
qui la sapienza suprema conclude:
la libertà come la vita
si merita soltanto chi ogni giorno
la dovrà conquistare.
E così, circondati dal pericolo, vivano
qui il bimbo, l’uomo, il vecchio, la loro età operosa.
Tanto folto fervore, lo potessi vedere!
In una terra libera fra un popolo libero esistere!».

Johann Wolfgang von Goethe, Faust
(Atto V; Scena: Grande cortile antistante il palazzo),
Introduzione con testo a fronte e note a cura di Franco Fortini,
Mondadori, I Meridiani, 1999, p. 1017.

 

 


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Karl Marx (1818-1883) – Per sopprimere il pensiero della proprietà privata basta e avanza il comunismo pensato. Per sopprimere la reale proprietà privata ci vuole una reale azione comunista.

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Opere filosofiche giovanili

Opere filosofiche giovanili

 

«L’alienazione della vita umana resta […] un’alienazione tanto più grande quanto più si abbia coscienza di essa come tale: se può esser consumata, lo è solo mediante il comunismo messo in opera.
Per sopprimere il pensiero della proprietà privata basta e avanza il comunismo pensato.
Per sopprimere la reale proprietà privata ci vuole una reale azione comunista».

Karl Marx, Opere filosofiche giovanili,
a cura di Galvano della Volpe,
Editori Riuni, 1969.

 


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Albert Einstein (1879-1955) – Al primo posto lo sviluppo dell’attitudine generale a pensare e a giudicare indipendentemente.

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Pensieri degli anni difficili

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«Solo una vita vissuta per gli altri
è una vita degna di essere vissuta».
Albert Einstein

***

«La scuola dovrebbe sempre avere come suo fine che i giovani ne escano con personalità armoniosa, non ridotti a specialisti. Questo, secondo me, è vero in certa misura anche per le scuole tecniche, i cui studenti si dedicheranno a una ben determinata professione.
Lo sviluppo dell’attitudine generale a pensare e a giudicare indipendentemente, dovrebbe sempre essere al primo posto, e non l’acquisizione di conoscenze specializzate».

Albert Einstein, Pensieri degli anni difficili,
prefazione di Carlo Castagnoli,
Bollati Boringhieri, 2014, pp. 83-84.

Risvolto di copertina

Pubblicato nel 1950 e uscito per la prima volta in Italia nel 1965, Pensieri degli anni difficili raccoglie le riflessioni di Albert Einstein che si snodano dal 1933 al 1950. Al centro di questi scritti, pensati per un pubblico di formazione non scientifica, sono i temi più cari al premio Nobel per la Fisica: l’amore per la scienza, la difesa delle libertà fondamentali e il rispetto per il disaccordo e l’indipendenza intellettuale. Accanto a riflessioni di carattere scientifico, sulla relatività o sull’atomo, con le sue applicazioni e conseguenze, Einstein prende posizione anche su temi sociali, politici ed etici, la concezione del mondo e dell’uomo, dimostrando una indiscussa autorevolezza ben al di là del ristretto ambito della fisica. La sua è la voce di un grande saggio, preoccupato per il destino dell’umanità, che vede nella scienza un’opportunità decisiva di riscatto.

 

 


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Stefan Zweig (1881-1942) – Soltanto il libro esercitava un potere su di lui, mai il denaro.

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«Poter tenere fra le mani un libro prezioso significava infatti per Mendel quel che per altri è l’incontro con una donna. Quei momenti erano erano le sue notti d’amor platonico.
Soltanto il libro esercitava un potere su di lui, mai il denaro. Perciò inutilmente grandi collezionisti […] cercarono di aggiudicarselo per la loro biblioteca come consigliere […]: Jakob Mendel rifiutò sempre».

Stefan Zweig, Mendel dei libri,
Adelphi, 2013, pp. 26-27.

Risvolto di copertina

La storia di un uomo che forse non ha letto tutti i libri, ma che tutti li conosce. Il sovrano di un mondo parallelo – un mondo di carta.

 

 


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Marguerite Yourcenar (1903-1987) – Ho sempre avuto fortissimo l’orrore del possesso, l’orrore dell’acquisizione, dell’avidità, della logica per cui la riuscita consiste nell’accumulare denaro.

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Ad occhi aperti

Ad occhi aperti

***

Il vero luogo natio è quello
dove per la prima volta si è posato
uno sguardo consapevole su se stessi:
La mia prima patria sono stati i libri.

Marguerite Yourcenar

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«Quella che considero una forma di schiavitù è la preoccupazione del poveraccio (che sia pagato centocinquantamila dollari all’anno come dirigente. o diecimila come impiegato, la cosa non cambia) che trema all’idea di lasciare la fabbrica, benché avvelenata dall’inquinamento, o produttrice di oggetti dannosi o stupidamente inutili, perché ha paura di perdere benefici e pensione. Questa è schiavitù, perché quell’uomo non oserà mai protestare, qualunque cosa avvenga. E non potrà neppure protestare per ragioni
impersonali, politiche o sociali : è schiavo di una “situazione”.

Per quello che mi riguarda, di fronte alla scelta fra la sicurezza e la libertà, ho sempre optato nel senso della libertà.

E poi, in fondo, ho sempre avuto fortissimo l’orrore del possesso, l’orrore dell’acquisizione, dell’avidità, della logica per cui la riuscita consiste nell’accumulare denaro.

Durante i primi anni del mio soggiorno negli Stati Uniti – abbiamo sempre i nostri momenti
di ingenuità – dicevo a me stessa : “Ho comunque bisogno di una riserva finanziaria in caso di necessità”. E, con quel po’ di denaro che mi cresceva, ho comperato delle azioni qualunque, così, a casaccio. Poi, un bel giorno, ho visto su un giornale la fotografia di una fabbrica che vomitava torrenti di fumo nero : l’ho incollata sulla mia brava cartella di azioni e ho capito che l’episodio era chiuso, che non ne avrei acquistate mai più.
Noti che, in un modo o nell’altro, non si esce da quella logica perché, anche se si mettono dei soldi in banca su di un semplice libretto di risparmio, la banca dispone del vostro denaro e lo investe in affari ai quali non vorreste affatto partecipare»

Marguerite Yourcenar, Ad occhi aperti. Conversazioni con Matthieu Galey, Bompiani, 1988, p. 73

 

Risvolto di copertina

“Quando si varca la soglia di Petite-Plaisance, sotto la veranda da cui pendono spighe di granturco, simbolo locale di prosperità… si ha la sensazione di penetrare direttamente in un luogo dove l’aria è diversa. Lo sguardo di Marguerite Yourcenar si posa sul visitatore, lo valuta, lo giudica, lontano e al tempo stesso gentile, con una vaga sfumatura di ironia. Poi lei, comincia a parlare, con la sicurezza di chi crede in ciò che dice…” Così scrive Matthieu Galey nella presentazione di Ad occhi aperti, il testo in cui nel 1980 ha raccolto una serie di colloqui con la scrittrice. Con interventi brevi e puntuali, spesso ridotti a battute di rilancio, il critico ha dato modo alla Yourcenar di spaziare in tutta libertà tra ricordi personali, sentimenti, questioni letterarie, etiche, universali, e questi dialoghi risultano intensi e lineari come un’opera narrativa.

 


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Jonathan Swift (1667-1745) – La mancanza di virtù morali non può mai essere compensata dalla superiorità di doti intellettuali.

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«Ma la mancanza di virtù morali può così poco essere compensata dalla superiorità di doti intellettuali, che i pubblici impieghi non debbono affidarsi mai in mani altrettanto pericolose quanto quelle di questi immorali intelligenti; almeno, gli errori che una persona buona commette per ignoranza non riescono mai così fatali alla cosa pubblica, come i raggiri dell’uomo corrotto e straordinariamente abile a mettere in opera, moltiplicare e difendere le proprie bricconate».

Jonathan Swift, I viaggi diGulliver, in Opere, Mondadori, 2003, p. 82.

 

 

 


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Marguerite Yourcenar (1903-1987) – Costruire, significa collaborare con la terra. Ricostruire significa collaborare con il tempo.

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«Quasi tutto quel che gli uomini
han detto di meglio
è stato detto in greco».
M. Yourcenar,
Memorie di Adriano, Einaudi, 1981, p. 34

 

«Costruire, significa collaborare con la terra, imprimere il segno dell’uomo su un paesaggio che ne resterà modificato per sempre […]. Quanta cura, per escogitare la collocazione esatta di un ponte e d’una fontana, per dare a una strada di montagna la curva più economica che è al tempo stesso la più pura! … […] Costruire un porto, significa fecondare la bellezza d’un golfo. Fondare biblioteche, è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire. […]
Ricostruire significa collaborare con il tempo nel suo aspetto di “passato”, coglierne lo spirito o modificatlo, protenderlo, quasi, verso un più lungo avvenire; significa scoprire sotto le pietre il segreto delle sorgenti. La nostra vita è breve […]
Cerchiamo di entrare nella morte a occhi aperti…».

 

Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano, Einaudi, 1981, pp. 120-121, 276.

 


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