Euripide (480 a.C.-406 a.C.) – Felice l’uomo che possiede la conoscenza che deriva dalla historía, e non si propone di danneggiare i concittadini né di compiere azioni ingiuste, ma contempla l’ordine che non invecchia della natura immortale, come e perché si sia costituito. A uomini del genere non si accosta mai il pensiero di azioni vergognose.

Euripide 03

«Oὕτως ἀταλαίπωρος τοῖς πολλοῖς ἡ ζήτησις τῆς ἀληθείας,
καὶ ἐπὶ τὰ ἑτοῖμα μᾶλλον τρέπονται».
«Così presso molti la ricerca della verità viene trascurata, e a tal punto i più si volgono di preferenza verso ciò che è più a portata di mano»».

Tucidide, Storie, I 20, 3

ὄλβιος ὅστις τῆς ἱστορίας
ἔσχε μάθησιν
μήτε πολιτῶν ἐπὶ πημοσύνη
μήτ’εἰς ἀδίκους πράξεις ὁρμῶν,
ἀλλ’ἀθανάτου καθορῶν φύσεως
κόσμον ἀγήρων, πῇ τε συνέστη
καὶ ὅπῃ καὶ ὅπως,
τοῖς δὲ τοιούτοις οὐδέποτ’αἰσχρῶν
ἔργων μελέδημα προσίζει.

 

Felice l’uomo che possiede la conoscenza che
deriva dalla historía, e non si propone di
danneggiare i concittadini né di compiere
azioni ingiuste,
ma contempla l’ordine che
non invecchia della natura immortale,
come e perché si sia costituito.
A uomini del genere non si accosta mai
il pensiero di azioni vergognose.

 

Euripide, Fr. 910 Nauck

Euripide (480 a.C.-406 a.C.) – Gli dei non odiano chi è nobile d’animo, soltanto lo fanno soffrire di più di chi non vale niente.
Euripide (480 a.C.-406 a.C.) – Che i miei figli possano vivere liberi, ricchi della loro libertà di parola. I malvagi presto o tardi sono fatalmente smascherati come fanciulle che amano vedersi allo specchio.
M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.

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