Luca Grecchi – Ciao Nonna. Francesca Belloni Grecchi (3 ottobre 1919-16 marzo 2020). Un ricordo
Ciao nonna
Francesca Belloni Grecchi (3 ottobre 1919-16 marzo 2020).
Un ricordo
di Luca Grecchi
Mia nonna Francesca aveva cento anni. Sono figlio unico di figlio unico (come Odisseo), dunque ero il suo unico nipote. Abbiamo sempre vissuto vicini, ma lei, fino a 98 anni, nella sua casa, senza aiuti. Non era persona da chiedere aiuti. Preferiva essere di aiuto, soprattutto alla famiglia. Poche lamentele, ci teneva a far sì che i suoi cari vivessero il più tranquillamente possibile. Ma c’era. Sempre. Immancabile il suo speciale sugo alle verdure, fino a che è stata in casa. Lo prelevavo, facendo una piccola scorta, ogni volta che andavo da lei a pranzo, cosa che appunto, fino ad un paio di anni fa, avveniva una volta alla settimana. “Bravo”, mi dicevano, “per lei è importante sentirsi ancora utile”. Io, a dire la verità, lo facevo perché piaceva a me andare a trovarla.
Gli ultimi due anni, in casa di riposo, sono stati difficili. La memoria cedeva. Mi ha sempre riconosciuto, fino all’ultima telefonata della scorsa settimana. L’unica parola che ho capito è stata “Luca”. Telefonata, sì, non visita, perché dall’inizio dell’emergenza per il corona virus non si può entrare nella casa di riposo di Codogno, se non appunto per un estremo saluto, fatto da mio padre. Ma l’ultima visita, poco più di tre settimane fa, era ancora stata bella. Un caffè insieme, sulle sue gambe. E se qualcuno chiedeva, mi presentava: “E’ mio nipote, Luca”. Poi il saluto finale, sempre con la mano e col sorriso.
Non le siamo potuti essere vicini in questi ultimi giorni. Ma forse lei avrebbe preferito così. Meglio andarsene senza disturbare, senza tenere impegnati i suoi cari in ore lunghe e dolorose. Forse. In ogni caso niente funerale. Anche per questo il presente ricordo, che lascio breve non perché non avrei tante cose da dire, ma perché era una persona semplice, che non voleva stare in primo piano. Prima gli altri, poi lei.
In occasione dei suoi cento anni il quotidiano locale, come d’uso, era venuto a fotografarla e farle una piccola intervista. Lei, alla domanda: “Quale è il segreto per arrivare così in forma a cento anni?” rispose: “Una vita tranquilla, con tanta gioia”.
Ora non sono più un nipote, sono un papà. A me il compito in questo momento, principalmente, di attenuare le emozioni di mia figlia Benedetta (anche lei figlia unica, in tutti i sensi). Averla vista crescere fino ai suoi 12 anni è stata, per la nonna Francesca, una delle gioie più grandi. Gioia reciproca.
Noi non ti dimentichiamo nonna. Grazie per esserci stata sempre vicina. Semplicemente, e sempre, grazie.
Codogno, 16 marzo 2020