Jeroen van Busleyden (1470-1517) – Hai voluto guadagnarti la riconoscenza di tutto il mondo con i meriti splendidi di questa tua Utopia, nel proporre agli uomini dotati di ragione una tale idea di Stato.
«Hai voluto guadagnarti la riconoscenza di tutto il mondo con i meriti splendidi di questa tua Utopia: il che non avresti potuto ottenere per via migliore e più giusta di quella che consiste nel proporre agli uomini dotati di ragione una tale idea di Stato, una tale struttura dei comportamenti e un modello così perfetto, che non se n’è mai visto al mondo uno più sodamente istituito, più accurato nei particolari, più desiderabile, tanto che esso supera e sopravanza di un bel tratto le tanto celebrate e decantate repubbliche degli Spartani, degli Ateniesi e dei Romani.
Perché, se quest’ultime fossero state instaurate con gli stessi princìpi che ispirano questo tuo Stato, se fossero state regolate con le stesse istituzioni, leggi, decreti e costumi, certo non sarebbero ormai rovinate e rase al suolo, non giacerebbero estinte – ahimè! – senza speranza alcuna di poter risorgere».
Lettera di Jeroen van Busleyden scritta a Thomas More poco dopo la pubblicazione di Utopia, in Tommaso Moro, Utopia, a cura di L. Firpo, Torino 1970, p. 51.
Cosimo Quarta – L’uomo è un essere progettuale. Il progetto spinge a impegnarsi per cambiare lo stato di cose presente. La carenza di progettazione sociale è segno di fuga dalla vita, perché realizzare il fine richiede impegno, dedizione, pazienza, sofferenza, sacrificio.
Cosimo Quarta – Se manca solo uno di questi momenti (critico, progettuale, realizzativo), non si dà coscienza utopica, e anzi, non si dà coscienza autenticamente umana.
Cosimo Quarta – Il bisogno di progettare, nell’uomo, non è un fatto accidentale, ma essenziale, in quanto corrisponde alla sua originaria natura. Il progettare è possibile ed ha senso solo in presenza e in vista del futuro. La “fame di futuro” è fame di progettualità, ossia bisogno forte e urgente di utopia, il cui strumento privilegiato è la progettualità.
Cosimo Quarta – Non può costruirsi una società comunitaria senza un’azione parallela mirante a trasformare contemporaneamente le condizioni esterne e le coscienze. Perché vi sia autentica comunità occorre sviluppare una coscienza comunitaria. Il principio fondamentale che regge l’intero edificio comunitario di Utopia è proprio l’humanitas, ossia la coscienza del valore e della dignità degli uomini, di tutti gli uomini, e del loro comune destino.
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