Mauro Bonazzi  – «Il demone  della nostalgia. L’invenzione della Grecia  da Nietzsche a Arendt». Difficile trovare parole più chiare di quelle usate da Nietzsche per descrivere l’impossibile ritorno ad una patria che può essere ricreata solo nel mondo dei pensieri e delle parole.  Ma è probabilmente questa impossibilità che ha offerto a tanti pensatori e scrittori una libertà rara, per esplorare il valore della propria esperienza esistenziale. In questo senso, la storia che si ricostruisce in queste pagine merita ancora di essere ricordata.  Il porto è lontano,  forse nemmeno esiste.  Ma in fondo,  quello che conta è il viaggio.  È il viaggio che aiuta a capire,  come scriveva  Kavafis,  in quegli stessi anni, in una delle sue poesie più celebri, Itaca. – // – Con la recensione di Gherardo Ugolini : “Il mito della civiltà occidentale e gli abusi di un’appropriazione”. Da Nietzsche a Hegel a Humboldt a Wolf ad Arendt e a Leo Strauss. 

Mauro Bonazzi, Il demone della nostalgia. L’invenzione della Grecia da Nietzsche a Arendt, Einaudi, 2025


L’Autore

Mauro Bonazzi insegna Storia della filosofia antica presso l’Università degli Studi di Milano. Ha insegnato anche a Clermont-Ferrand, Bordeaux, Lille e all’École Pratique des Hautes Études di Parigi. Specialista del pensiero politico antico, di Platone e del platonismo, tra le sue pubblicazioni ricordiamo: I sofisti (Carocci, 2010), Platone, Menone e Fedro (Einaudi, 2010 e 2011), À la recherche des Idées. Platonisme et philosophie hellénistique (Vrin, 2015), Il platonismo (Einaudi, 2015), Atene, La città inquieta (Einaudi, 2017), Piccola filosofia per tempi agitati (Ponte alle grazie 2019) e Creature di un sol giorno. I greci e il mistero dell’esistenza (Einaudi, 2020).


Sommario




Alcuni dei molti libri di Mauro Bonazzi


I sofisti, Carocci, 2010

Theoria, Praxis, and the Contemplative Life after Plato and Aristotle, Brill, 2012

Il platonismo, Einaudi, 2015

Con gli occhi dei greci. Saggezza antica per tempi moderni, Carocci, 2016

Atene, la città inquieta, Einaudi, 2017

Processo a Socrate, Laterza, 2018

Piccola filosofia per tempi agitati, Ponte alle Grazie, 2019

Creature di un sol giorno. I greci e il mistero dell’esistenza, Einaudi, 2020

Processo a Socrate, Laterza, 2020

Sotto il segno di Platone. Il conflitto delle interpretazioni nella Germania del Novecento, Carocci, 2020

Dubito, ergo sum. Brevi lezioni per vivere con filosofia, Solferino, 2021

The Sophists, Cambridge University Press

Academici e platonici. Il dibattito antico sullo scetticismo di Platone, LED Edizioni Universitarie

Il naufragio di Ulisse. Un viaggio nella nostra crisi, Einaudi, 2023

Passato, il Mulino, 2023

Il demone della nostalgia. L’invenzione della Grecia da Nietzsche a Arendt, Einaudi, 2025

Platonism, Cambridge University Press, 2025

Storia della filosofia antica. Vol. I. Dalle origini a Socrate, Carocci, 2025



M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.

Petite Plaisance – Pubblicazioni recenti

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N.B. Le immagini e i video sono stati reperiti nel web e quindi considerati di pubblico dominio.
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Martina Treu – Trasformare o reinventare Edipo e Antigone: è lecito. Gherardo Ugolini ha raccolto in volume quarant’anni di studi e recensioni sul ciclo tebano, dalla scena attica ai giorni nostri.

Gherardo Ugolini,
Tra Edipo e Antigone. Il mito tebano sulla scena attica e moderna.
ISBN 978-88-7588- 389-8, 2024, pp. 664, Euro 40


Martina Treu

È ricercatrice a tempo indeterminato di Lingua e Letteratura Greca presso la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano, e Professore Associato in Lingua e Letteratura Greca e in Filologia Classica / Storia del teatro greco e romano. Si occupa di teatro e drammaturgia del mondo antico, in particolare di ricezione della commedia antica e adattamento per la scena. Ha coordinato vari progetti dipartimentali e organizzato seminari e convegni internazionali; è membro fondatore del CRIMTA (Università di Pavia), di vari gruppi di ricerca internazionali, tra cui Imagines-Project (di cui è anche coordinatore e speaker dal 2016). Dal 2019 al 2022 ha partecipato al progetto Speciale di Ateneo “Milano e la Memoria. Distruzioni, ricostruzioni, recuperi” coordinato da Paolo Giovannetti e Simona Moretti. Fa parte della commissione Biblioteca IULM.
È nel comitato scientifico di riviste e collane internazionali tra cui Anabases (Francia), Rezeption der Antike (Germania) Il mito. Voci dal presente (ETS, Pisa); è Presidente di Giuria del Certamen “Lo specchio di Dioniso”. Come Dramaturg ha collaborato a numerosi spettacoli classici tra cui: Coefore e Eumenidi. Appunti per un’Orestiade italiana da Eschilo-Pasolini (regia di Elio De Capitani), Eros e Thanatos, Troiane da Euripide (regia di Serena Sinigaglia), Le donne di Trachis di Ezra Pound da Sofocle (regia di Roberto Valerio). Collabora da trent’anni con il teatro delle Albe – Ravenna Teatro, scrive regolarmente recensioni e articoli su quotidiani e riviste anche online, tra cui Stratagemmi Prospettive teatrali, Engramma, Alias, Hystrio (per cui ha curato anche due dossier con Maddalena Giovannelli, uno sul teatro comico 2015 e uno sul tragico, 2023).


Alcune tra le molte pubblicazioni di Martina Treu

La mitologia. Domande e risposte, 2008


Cosmopolitico.
Il teatro greco sulla scena italiana contemporanea
,
Arcipelago, 2009


Il teatro antico nel Novecento, Carocci 2009


Contemporaneo classico, Bibliografica, 2022


Sinossi e Indice del volume



La Premessa di Gherardo Ugolini al volume



M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
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Diego Lanza – Dramata IV. Scritti sulla “Poetica” di Aristotele. Prefazione di Gherardo Ugolini


Prefazione



Per onorare Diego Lanza


M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
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Gherardo Ugolini – Tra Edipo e Antigone. Il mito tebano sulla scena attica e moderna. ISBN978-88-7588-389-8, pagine 664, 2024.

Gherardo Ugolini,
Tra Edipo e Antigone. Il mito tebano sulla scena attica e moderna.
ISBN 978-88-7588-389-8, 2024, pp. 664, Euro 40 .
Collana di teatro  “Antigone” [13].
In copertina: Edipo cieco seduto su un altare con accanto le figlie Antigone e Ismene. Dettaglio della pittura vascolare su cratere a calice apulo a figure rosse (ca. 340 a.C.).

Sinossi

Edipo, Antigone e Tiresia, ma anche Giocasta, Laio, Creonte, Ismene, Polinice, Eteocle, Emone, Dioniso, Penteo, Agave, Cadmo: i personaggi del ciclo mitico legato alla città di Tebe e alla dinastia dei Labdacidi svolgono un ruolo centrale nella produzione artistica antica e moderna. La loro apparizione nella letteratura greca è attestata fin dai primordi nell’epica omerica e i perduti poemi Edipodia e Tebaide raccontavano in modo sistematico le gesta di Edipo e dei suoi figli maschi Eteocle e Polinice. La materia tebana è stata oggetto anche della poesia lirica, ma fu il teatro tragico ateniese del V secolo a.C. il genere artistico nel quale i miti tebani trovarono una rielaborazione particolarmente efficace in forme che divennero presto modelli canonici di riferimento per la ricezione antica e moderna. Il volume raccoglie vari contributi di Gherardo Ugolini, pubblicati nell’arco di quattro decenni, che spaziano dall’interpretazione dei drammi antichi all’analisi di casi significativi della ricezione moderna (Alfieri, Nietzsche, Hofmannsthal) e delle messinscene contemporanee.


Introduzione

 

Edipo, Antigone, Tiresia, ma anche Giocasta, Laio, Creonte, Ismene, Polinice, Eteocle, Emone, Dioniso, Penteo, Agave, Cadmo: i personaggi del ciclo mitico legato alla città di Tebe e alla dinastia dei Labdacidi sono numerosi e affascinanti. Alcuni di essi hanno un ruolo centrale nella produzione artistica antica e moderna, altri svolgono una funzione piuttosto secondaria, ma non per questo meno significativa. La loro apparizione nella letteratura greca è attestata fin dai primordi. Nell’Odissea viene tratteggiato, in forma sintetica e al contempo alquanto efficace, lo svolgimento di un episodio centrale del mito, il suicidio di Giocasta (lì denominata con la forma alternativa di Epicasta) dopo la scoperta dell’incesto col figlio Edipo il quale, per altro, continua a regnare sulla città di Tebe.1 E vi compare anche l’indovino Tiresia che nell’Oltretomba ha la prerogativa di conservare l’intelletto; egli non solo impartisce a Odisseo le opportune istruzioni per entrare in contatto con le anime dei defunti, ma formula anche una profezia ambigua ed enigmatica sul ritorno a Itaca dell’eroe acheo e sulle modalità della sua morte.2 In un breve passo dell’Iliade si accenna ai giochi funebri organizzati a Tebe in onore di Edipo, ai quali presero parte numerosi eroi della Grecia,3 mentre Esiodo rievoca la comparsa della Sfinge che teneva in scacco la città cadmea.4 L’elaborazione epica conosce anche la saga di Dioniso, per lo meno l’episodio della vendetta del dio ai danni del re Licurgo.5

Sono andati perduti, salvo pochissimi frammenti, i poemi epici che trattavano le vicende del ciclo tebano: nell’Edipodia e nella Tebaide dovevano trovare una sistematizzazione articolata le gesta di Edipo e dei suoi figli maschi Eteocle e Polinice (che forse non erano frutto dell’incesto con Giocasta, ma di un precedente matrimonio) fino alla guerra fratricida. La materia tebana è stata oggetto anche della poesia lirica, come era naturale che fosse, oltre che delle rappresentazioni visuali nella pittura vascolare. Un componimento di Stesicoro, riscoperto alcuni decenni orsono, cui è stato dato il titolo di Tebaide, attesta un’interessante versione del mito nella quale la regina Giocasta, sconvolta dalle rivelazioni di Tiresia sul futuro dei figli, cerca di evitare il compiersi delle profezie suggerendo un accordo di suddivisione dell’eredità di Edipo.6 Pindaro, dal canto suo, fa riferimento alla “saggezza” (σοφία) di Edipo,7 e attesta l’avvenuta attrazione del mito nell’orbita dell’ideologia delfica nel momento in cui presenta il parricidio come avveramento di un antico oracolo di Delfi.8

Il teatro tragico ateniese del V secolo a.C. non solo eredita dalla precedente tradizione poetica temi e motivi del ciclo tebano, ma si afferma come il contesto ideale nel quale i miti di quell’ambito possono essere rielaborati e offerti al pubblico. La presenza del mondo tebano sulla scena teatrale attica è impressionante per quantità e qualità. Tra i drammi che la tradizione ci ha conservato basta citare Edipo re, Antigone e Edipo a Colono di Sofocle, Sette contro Tebe di Eschilo, Fenicie e Baccanti di Euripide. Ma accanto a questi titoli, tra i più celebrati della tradizione e tra i più accolti nel repertorio delle messinscene antiche e moderne, vi sono parecchie altre tragedie che sono andate totalmente perdute salvo il titolo e qualche frammento. Eschilo compose un Laio, un Edipo e un dramma satiresco Sfinge (che insieme ai Sette componevano una tetralogia unitaria andata in scena alla Grandi Dionisie del 467 a.C.). Euripide compose un proprio Edipo, come anche una propria Antigone, seguendo strutture drammaturgiche molto differenti da quelle dei suoi predecessori. Ma anche vari altri poeti tragici si cimentarono con il tema edipico: tra il V e il IV secolo a.C. sono attestati drammi intitolati Edipo o Edipodia di Acheo, Nicomaco, Senocle, Filocle I, Melezio, Teodette, Carcino e Diogene di Sinope. Discorso analogo, anche se con dimensioni meno clamorose, si può fare per le rappresentazioni drammatiche di Antigone (la già ricordata Antigone di Euripide, ma anche quella di Astidamante) o di Dioniso (due tetralogie di Eschilo erano dedicate al dio Dioniso e al suo scontro con Penteo a Tebe e con Licurgo in Tracia).

Non è questa la sede per discutere le ragioni che determinarono tanta fortuna della saga tebana. Sono sufficienti due considerazioni di fondo. La prima riguarda la profonda rielaborazione che le vicende e i personaggi del ciclo tebano ricevettero nel loro trattamento drammaturgico sulla scena del teatro di Dioniso ad Atene: Edipo diventa il campione del conoscere e del ricercare la verità a qualunque costo, Antigone la ragazza che senza esitazione reclama il dovere di seppellire il corpo del fratello morto Polinice, indipendentemente dall’accusa di essere stato un traditore della patria, Tiresia il mantis vecchio e cieco che si esprime ambiguamente e si scontra costantemente con il reggitore della città mettendone in crisi le certezze. Soprattutto l’ambientazione tebana funge da universo distopico rispetto al cosmo ateniese. Nella Tebe del mito succede tutto quello che non deve accadere nell’Atene del V secolo a.C.: tirannide, violenza, sopraffazione, inganno, incesto. Quello di Tebe è un mondo sottosopra nel quale lo spettatore è condotto dal tragediografo-regista a identificare un sistema di valori totalmente negativo, un modello di città da respingere in toto.9 Da questo punto di vista i drammi di argomento tebano svolgono un ruolo politico fondamentale in quanto perseguono l’effetto di compattare il copro civico ateniese confermando la bontà del proprio assetto politico.

La seconda considerazione è la seguente: è attraverso la forma drammaturgica assunta ad Atene nel V secolo a.C. che le figure del ciclo tebano sopravvivono nei secoli seguenti. Da allora in poi, fino ad oggi e sicuramente anche nei prossimi secoli, il “nostro” Edipo è quello fissato da Sofocle nei suoi due drammi dedicati a quel personaggio. Tutti gli Edipo moderni – da Dell’Anguillara a Tesauro, da Corneille a Voltaire, da Dryden-Lee a Hofmannsthal, da Cocteau a Gide, da Dürrenmatt a Pasolini – si misurano sul modello dell’Edipo re sofocleo che, pur sconfitto nell’agone delle Grandi Dionisie dal semisconosciuto Filocle I,10 s’impose presto, almeno a partire dalla Poetica di Aristotele, quale tragedia esemplare sotto molteplici punti di vista. La stessa rielaborazione freudiana della figura di Edipo, tanto potente da affermarsi sia nella pratica ermeneutica sia nelle rielaborazioni artistiche, muo­ve dai versi sofoclei, puntualmente citati nell’Interpretazione dei sogni.11 La forza normativa e stabilizzante con cui i tragediografi attici hanno riscritto il mito, vale anche e soprattutto per il caso di Antigone, figura letteraria pressoché inesistente nella tradizione greca precedente al dramma sofocleo del 442 a.C.12 Sofocle ne fa la protagonista del dramma, una donna ribelle che sfida il potere costituito di Creonte e le sue leggi in nome di norme sacre in materia funeraria alla cui obbedienza non può sottrarsi. E così è stata recepita nel corso dei secoli nelle innumerevoli rappresentazioni e rielaborazioni, pur con tutte le attualizzazioni e le mutazioni di significato che registi e artisti moderni hanno voluto realizzare. In tutti i casi – da Garnier a Trapolini, da Watson a Rotrou, da Racine ad Alfieri, da Hölderlin a Hasenclever, da Brecht a Grete Weil – chi ha riscritto la vicenda di Antigone ha dovuto fare i conti col dramma di Sofocle, anche laddove l’esito è un sovvertimento radicale di quel testo.

Nella mia attività di studioso mi sono dedicato intensamente alle saghe mitiche del ciclo tebano, ai personaggi che le costellano, ai nodi ermeneutici che la tradizione dei testi, specialmente quelli tragici, ci ha consegnato fin ad oggi e sui ci si arrovella da sempre: qual è la vera ‘colpa’ di Edipo? Quale il modello di conoscenza che lo contraddistingue? Fino a che punto Antigone ha ragione a ribellarsi contro le leggi della città? Perché i tragediografi modificano sensibilmente la figura di Tiresia facendone un indovino-sacerdote legato al culto di Apollo e alla religione delfica? Quali sono le qualità etico-psicologiche di Giocasta? Con tali cruciali questioni, e anche con molte altre, mi sono misurato nel corso dei decenni, senza mai avere la pretesa di giungere a risposte definitive, ma accontentandomi di inquadrare e possibilmente fare luce su alcuni aspetti particolari di un insieme che è destinato a rimanere problematico. A questi argomenti ho dedicato nel corso del tempo articoli, conferenze, interventi a convegni, libri e corsi universitari: tanti materiali sparsi che mi fa piacere poter presentare in questa raccolta. La strutturazione è molto semplice e intuitiva: la sezione “Antico” raccoglie studi specificamente dedicati all’interpretazione dei drammi ateniesi del V secolo a.C.; quella “Moderno” prende in considerazione lavori che spaziano dal Rinascimento al Novecento ed esaminano casi di ricezione in autori moderni (per esempio l’interpretazione di Nietzsche del mito di Edipo, l’Antigone di Vittorio Alfieri, il Vorspiel zur Antigone des Sophokles di Hugo von Hofmannsthal); la terza e ultima sezione, denominata “Contemporaneo”, riunisce varie recensioni di spettacoli teatrali andati in scena al Teatro Greco di Siracusa e altrove tra il 2017 e il 2023.

Guardando all’indietro nel tempo posso dire che l’interesse per la tragedia Edipo re e per le figure del ciclo tebano è sbocciato nell’ultimo anno di liceo, all’Arnaldo di Brescia, grazie soprattutto alla fortuna di avere avuto una formidabile insegnante, Rosanna Bertoli, una di quelle docenti capaci di coniugare grande dottrina con una instancabile attitudine formativa; la mia riconoscenza per quanto ho imparato da lei è enorme. È accaduto poi nell’ambiente dell’ateneo pavese, sotto la guida di un maestro esemplare quale è stato per me Diego Lanza, che gli interessi di ricerca sulla tragedia greca d’ambientazione tebana hanno assunto una direzione scientifica attraverso la tesi di laurea (sull’Edipo re) e le prime pubblicazioni accademiche. Da Hellmut Flashar, mio Doktorvater del dottorato tedesco alla Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco di Baviera, ho imparato, tra le tante cose, ad apprezzare e valutare con l’occhio vigile del filologo classico le messinscene contemporanee. «Sofocle era prima di tutto un uomo di teatro e non si possono capire i suoi drammi se non li si vedono rappresentati sul palcoscenico», era solito affermare Flashar spronando gli allievi a frequentare il più possibile le sale teatrali per impratichirsi dei meccanismi della comunicazione drammaturgica che la semplice lettura del testo non fa trasparire. Un insegnamento che ho fatto mio e che cerco di trasmettere a mia volta ai miei allievi. Luciano Canfora è stato tutor del mio dottorato presso la Scuola Superiore di Studi Storici di San Marino, oltre che un punto di riferimento constante per la mia formazione scientifica e culturale. Da lui ho imparato a leggere i testi teatrali indagando tra le righe i risvolti politici e ideologici che vi sono sottesi, senza schematismi, ma nell’ottica di inquadrare storicamente ogni testo nel preciso momento in cui fu prodotto e rappresentato. A tutti i maestri che ho elencato va la mia massima gratitudine. Resta l’ovvia considerazione che eventuali errori nei saggi qui presentati, rivisti e corretti rispetto alla pubblicazione originaria, ricadono sotto la mia responsabilità.

Devo all’incitamento entusiasta di Carmine Fiorillo, direttore editoriale della casa editrice «petite plaisance», l’idea di raccogliere in un volume i frutti di decenni di studio, sparsi su riviste e miscellanee non sempre facilmente accessibili. Sulle prime tale proposta mi aveva sorpreso e lasciato perplesso. Pubblicare le proprie Kleine Schriften è un’incombenza che si addice solitamente a chi ha concluso o è in procinto di concludere la carriera, traguardo che al momento sento ancora molto lontano nel tempo. Poi le discussioni con amici, colleghi e allievi mi hanno fatto ricredere e ho deciso di aderire al progetto. In fondo questo volume può essere visto, anzi dal mio punto di vista deve essere visto, come tappa intermedia di un percorso che si spera possa essere ancora lungo e fecondo.

Dedico il volume alla memoria di Marinella, Bruno, Rosa e Nicoletta che mi hanno sempre accompagnato con affetto incondizionato e continuano a farlo.

Gherardo Ugolini

 

 

1 Omero, Odissea, XI, vv. 271-280.

2 Si tratta dell’episodio della Nekyia, in Omero, Odissea, XI, vv. 23 ss.

3 Omero, Iliade, XXIII, vv. 677-680. Cfr. anche Esiodo, Catalogo delle donne, fr. 192 Merkelbach-West.

4 Esiodo, Teogonia, vv. 326-330.

5 Omero, Iliade, VI, vv. 128-143.

6 È il cosiddetto Papiro di Lille: cfr. Stesicoro, fr. 97 Davies-Finglass = PMGF 222(b).

7 Pindaro, Pitiche, IV, v. 263.

8 Pindaro, Olimpiche, II, vv. 35-42.

9 Su questo rimane fondamentale lo studio di F. Zeitlin, Thebes: Theater of Self and Society in Athenian Drama, in Nothing to Do with Dionysos? Athenian Drama in its Social Context, ed. by J.J. Winkler and F.I. Zeitlin, Princeton University Press, Princeton 1990, pp. 130-167.

10 Cfr. Hypothesis II all’Edipo re di Sofocle = TrGF 4 T 39 = Dicearco, fr. 80 Wehrli.

11 S. Freud, Die Traumdeutung, Deuticke, Leipzig-Wien 1900, pp. 180-183.

12 Da quanto risulta, Antigone prima di Sofocle non è mai nominata nell’epica e nella lirica. Compare nel finale dei Sette contro Tebe di Eschilo (467 a.C.), ma si tratta certamente di una parte del dramma interpolata sulla base dell’Antigone sofoclea. Curiosamente, invece, è Ismene a comparire, per esempio in un frammento di Mimnermo (fr. 19 Gentili-Prato), citata come amante dell’eroe tebano Teoclimeno, uccisa insieme con il marito da Tideo durante la guerra tra argivi e tebani. Inoltre, in un ditirambo di Ione di Chio (datato verosimilmente dopo il 443 a.C.) le due sorelle finivano bruciate nell’incendio del tempio di Era provocato da Laodamante, figlio di Eteocle. Si può ipotizzare che si trattava di una punizione per avere infranto la legge della città dando sepoltura a Polinice. In tal caso Ione avrebbe ripreso Sofocle, ma facendo di Ismene una complice attiva della sorella, punita con lei (cfr. l’Hypothesis all’Antigone del grammatico Salustio).


Indice

Premessa

 

Tra Edipo e Antigone

Antico

 

L’Edipo tragico sofocleo e il problema del conoscere

L’ethos di Giocasta tra Stesicoro e i tragici

Tiresia e i sovrani di Tebe: il topos del litigio

L’immagine di Atene e Tebe nell’Edipo a Colono di Sofocle

Quello che Edipo sapeva.

Note al commento «anamorfico» all’Edipo re di Franco Maiullari

Il tema delle leggi non scritte nella drammaturgia sofoclea

Le sette metamorfosi di Tiresia secondo il poeta ellenistico Sostrato

Φόβος φυτεύει τύραννον: The Tyrant’s Fears on the Attic Tragic Stage

A Wise and Irascible Hero: Oedipus from Thebes to Colonus

Un’altra Antigone e un altro Edipo sono possibili?

Alla ricerca delle tragedie perdute

 

 

 

Tra Edipo e Antigone

Moderno

 

Edipo e la Poetica di Aristotele in alcuni trattati del Cinquecento

Recensione di R.W. Bushnell, Prophesying Tragedy. Sign and Voice in Sophocles’ Theban Plays

Nietzsche, il mito di Edipo e la polemica con Wilamowitz

Il tiranno di Alfieri e i modelli greci: osservazioni sull’Antigone

Le metamorfosi di Tiresia tra cultura classica e moderna

Un re smarrito nel labirinto del proprio palazzo.

Sulla figura di Penteo nelle Baccanti di Hofmannsthal

Il Genio della tragedia. Antigone nel Vorspiel di Hofmannsthal

Hugo von Hofmannsthal, Prologo all’Antigone di Sofocle

‘Una parabola meravigliosa’: Peter Stein traduttore e regista dell’Edipo a Colono

Edipo e la peste – Edipo è la peste

Antigone e la questione giuridica

 

 

 

Tra Edipo e Antigone

Contemporaneo

 

The Seven at War from Thebes to Aleppo.

On Two Performances at the Greek Theatre of Siracusa

When Heroism is Female. Heracles at Syracuse

La resistenza di Antigone, migrante algerina in Canada.

Note sul film Antigone di Sophie Deraspe

“Man is a terrifying miracle”: Sophocles’ Antigone Staged by Massimiliano Civica.

An Interview with the Director

La notte di Antigone

 Edipo Re in virtual reality

Volano le Baccanti sul teatro greco di Siracusa

Edipo sopra Berlino.

 ödipus di Thomas Ostermeier alla Schaubühne

Quando Creonte è donna.

 Antigone di G. Cordova al Teatro Olimpico di Vicenza

L’indovino che cambiò sesso. Tiresias di Kae Tempest

Un Edipo fuori dal tempo.

 Oedipus di Ulrich Rasche al Deutsches Theater di Berlino

Tebe come Kiev? Le Baccanti di Laura Sicignano

 Edipo re. Una favola nera

Edipo sulle scale di Siracusa

Edipo nella Londra di Margaret Thatcher. Alla greca da Steven Berkoff a Elio De Capitani

Edipo, dal Citerone a Potsdamer Platz.

Una nuova rielaborazione cinematografica del mito nel film Music di Angela Schanelec

Nel fango di Berlino la ribellione di Antigone

 Antigone, cerimonia con canzoni.

La tragedia di Sofocle secondo il Teatro dei Borgia

 Antigone dei barconi

Adesso parla Ismene. Nota su Ismene, Schwester von in scena al Deutsches Theater di Berlino

 

 

Indice dei nomi



M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.

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Diego Lanza – Dramata 1. Scritti sulla drammaturgia euripidea. Prefazione di Gherardo Ugolini.

Diego Lanza

Diego Lanza (1937-2018), grecista e accademico dei Lincei, è stato titolare della cattedra di Letteratura greca all’Università di Pavia a partire dal 1968. Studioso di rara sensibilità, nel corso della sua prolifica carriera ha curato edizioni con commento di Anassagora e Aristotele e ha contribuito a opere collettive come Lo spazio letterario della Grecia antica (Salerno Editrice, 1992-1996) e I Greci. Storia, cultura, arte, società (Einaudi, 1996-2002). È autore di opere e saggi di grande respiro storico-letterario. Nel 2013 esce Interrogare il passato. Lo studio dell’antico tra Ottocento e Novecento (Carocci), e nel 2017 Tempo senza tempo. La riflessione sul mito dal Settecento ad oggi (Carocci). Nel 2018 Bompiani ha pubblicato la nuova edizione delle Opere biologiche di Aristotele a cura di D. Lanza e M. Vegetti, con il titolo Aristotele, La vita. Testo greco a fronte. Nel 2019 vedono nuova luce La disciplina dell’emozione e Lo stolto. Di Socrate, Eulenspiegel, Pinocchio e altri trasgressori del senso comune (Petite Plaisance), nel 2020 Il tiranno e il suo pubblico (Petite Plaisance), nel 2022 Nous e thanatos. Scritti su Anassagora e sulla filosofia antica (Petite Plaisance) e, postumo, sua unica prova narrativa, esce Il gatto di piazza Wagner (L’Orma, 2019).

Diego Lanza (1937-2018) – Di mio padre ricordo l’orgoglio tenace, la fedeltà alle proprie decisioni, l’energia necessaria a una silenziosa coerenza, il disprezzo per il mormorio del senso comune. Mi ha insegnato ad essere come chi amiamo si aspetta che noi siamo, perché non pesare su chi ci ama con le nostre sofferenze è amorosa accortezza.
Diego Lanza (1937-2018) – La disciplina dell’emozione. Un’introduzione alla tragedia greca. Prefazione di Anna Beltrametti
Diego Lanza (1937-2018) – Appassionato filologo e grecista, innovativo nella lettura interdisciplinare dei testi, sempre in tensione etica, morale, filosofica, che ci consegna quale suggello, testimonianza vivificante e forte dono.
Diego Lanza (1937-2018) – «Lo stolto. Di Socrate, Eulenspiegel, Pinocchio e altri trasgressori del senso comune». Prefazione di M. Stella. Postfazione di G. Ugolini.
Diego Lanza (1937-2018) – Euripide porta sulla scena lo spettatore, l’uomo della vita di ogni giorno.
Diego Lanza, Gherardo Ugolini – «Storia della filologia classica». Si è cercato di illustrare tutta la problematicità della filologia, mostrando al contempo quanto lo studio dell’antico abbia sempre interferito con i dibattiti che hanno via via segnato lo svolgersi della cultura europea negli ultimi due secoli.
Diego Lanza (1937-2018) – Il libro di A. Meillet ci offre un’immagine della lingua greca oltremodo ricca, nel costante riferimento a precise condizioni storiche. Il rapporto tra lingua e società si definisce con chiarezza come rapporto tra lingua e civiltà, cultura in senso antropologico.
Diego Lanza (1937-2018) – «Il tiranno e il suo pubblico» è il tentativo di definire la genesi, lo sviluppo e la fortuna di una figura ideologica, che sempre meglio si precisa nella letteratura ateniese tra la metà del V e la metà del IV secolo a.C.
Silvia Gastaldi, Fulvia de Luise, Gherardo Ugolini, Giusto Picone – ** MARIO VEGETTI e DIEGO LANZA **, In ricordo di una amicizia filosofica.
Diego Lanza (1937-2018) – Nous e thanatos. Scritti su Anassagora e sulla filosofia antica. Prefazione di Gherardo Ugolini


Prefazione di Gherardo Ugolini

Il piano dellopera prevede quatto volumi di «Dramata»

Dramata, I. Scritti sulla drammaturgia euripidea / Dramata, II. Scritti sulla tragedia antica e le teorie del tragico / Dramata, III. Scritti sulla commedia antica / Dramata, IV. Scritti sulla Poetica di Aristotele


I libri di Diego Lanza che abbiamo pubblicato

M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.

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DIEGO LANZA – Le mirage Athénien. La démocratie grecque selon Castoriadis, a cura di ANDREA LANZA: «Queste pagine furono consegnate alla redazione di “Critique” alla fine dell’autunno del 2012. Il rifiuto della pubblicazione non fu mai comunicato né motivato. Ringrazio Luciano Canfora per la gentile disponibilità ad ospitarlo nei “Quaderni di Storia”».

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Diego Lanza

Nous e thanatos. Scritti su Anassagora e sulla filosofia antica

Prefazione di Gherardo Ugolini: L‘Anassagora di Diego Lanza.

ISBN 978-88-7588-343-0, 2022, pp. 368, formato 140×210 mm., Euro 35 – Collana “Il giogo” [142].

In copertina: Thanatos e Hypnos trasportano il corpo di Sarpedonte via dal campo di battaglia di Troia. L’autore, il cosiddetto Pittore di Thanatos, è vissuto nel V secolo a.C. ad Atene. Dettaglio da una lekythos attica a fondo bianco datata agli anni 440-430 a.C. circa. British Museum, Londra (Cat. Vases D56).

indicepresentazioneautoresintesi


Il νοῦς (‘intelletto’, ‘mente’) è il principio che nel sistema cosmogonico di Anassagora dà origine al turbinoso movimento circolare da cui le sostanze si formano per separazione; θάνατος (‘morte’) è per Epicuro un semplice vuoto, mentre per Aristotele non era possibile intenderne il concetto altrimenti che in chiave biologica. Attorno a questi due temi ruota gran parte dell’analisi di Diego Lanza, presentata in alcuni saggi pubblicati tra il 1963 e il 2005 su riviste specializzate di studi classici e in miscellanee, ed ora raccolti nel presente volume. Nell’approccio al pensiero di Anassagora, come pure nell’indagine su concetti importanti della cultura greca antica quali σοφία, σωφροσύνη, ἀρετή etc., Lanza ricorre ad uno specifico approccio ermeneutico-filologico che muove dall’analisi linguistica e stilistica dei testi, e punta alla comprensione del contesto storico-culturale in cui inquadrare ogni singola testimonianza, con la finalità di smascherare e decostruire i modelli d’interpretazione che si sono costruiti e consolidati nel corso del tempo. Il tutto senza mai ostentare la presunzione di aver raggiunto un’interpretazione oggettivamente vera e definitiva, ma sempre nell’ottica di problematizzare le questioni illuminandole da molteplici punti di vista. Si tratta dello stesso metodo che Lanza ha utilizzato altrove per interpretare la tragedia greca, la figura del tiranno nel teatro, la Poetica e gli scritti biologici di Aristotele, gli snodi teorici della storia degli studi classici.






Diego Lanza (1937-2018) – Di mio padre ricordo l’orgoglio tenace, la fedeltà alle proprie decisioni, l’energia necessaria a una silenziosa coerenza, il disprezzo per il mormorio del senso comune. Mi ha insegnato ad essere come chi amiamo si aspetta che noi siamo, perché non pesare su chi ci ama con le nostre sofferenze è amorosa accortezza.
Diego Lanza (1937-2018) – La disciplina dell’emozione. Un’introduzione alla tragedia greca. Prefazione di Anna Beltrametti
Diego Lanza (1937-2018) – Appassionato filologo e grecista, innovativo nella lettura interdisciplinare dei testi, sempre in tensione etica, morale, filosofica, che ci consegna quale suggello, testimonianza vivificante e forte dono.
Diego Lanza (1937-2018) – «Lo stolto. Di Socrate, Eulenspiegel, Pinocchio e altri trasgressori del senso comune». Prefazione di M. Stella. Postfazione di G. Ugolini.
Diego Lanza (1937-2018) – Euripide porta sulla scena lo spettatore, l’uomo della vita di ogni giorno.
Diego Lanza, Gherardo Ugolini – «Storia della filologia classica». Si è cercato di illustrare tutta la problematicità della filologia, mostrando al contempo quanto lo studio dell’antico abbia sempre interferito con i dibattiti che hanno via via segnato lo svolgersi della cultura europea negli ultimi due secoli.
Diego Lanza (1937-2018) – Il libro di A. Meillet ci offre un’immagine della lingua greca oltremodo ricca, nel costante riferimento a precise condizioni storiche. Il rapporto tra lingua e società si definisce con chiarezza come rapporto tra lingua e civiltà, cultura in senso antropologico.
Diego Lanza (1937-2018) – «Il tiranno e il suo pubblico» è il tentativo di definire la genesi, lo sviluppo e la fortuna di una figura ideologica, che sempre meglio si precisa nella letteratura ateniese tra la metà del V e la metà del IV secolo a.C.
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M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
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Diego Lanza (1937-2018) – Nous e thanatos. Scritti su Anassagora e sulla filosofia antica. Prefazione di Gherardo Ugolini

Diego Lanza

Nous e thanatos. Scritti su Anassagora e sulla filosofia antica

Prefazione di Gherardo Ugolini: L‘Anassagora di Diego Lanza.

ISBN 978-88-7588-343-0, 2022, pp. 368, formato 140×210 mm., Euro 35 – Collana “Il giogo” [142].

In copertina: Thanatos e Hypnos trasportano il corpo di Sarpedonte via dal campo di battaglia di Troia. L’autore, il cosiddetto Pittore di Thanatos, è vissuto nel V secolo a.C. ad Atene. Dettaglio da una lekythos attica a fondo bianco datata agli anni 440-430 a.C. circa. British Museum, Londra (Cat. Vases D56).

indicepresentazioneautoresintesi


Il νοῦς (‘intelletto’, ‘mente’) è il principio che nel sistema cosmogonico di Anassagora dà origine al turbinoso movimento circolare da cui le sostanze si formano per separazione; θάνατος (‘morte’) è per Epicuro un semplice vuoto, mentre per Aristotele non era possibile intenderne il concetto altrimenti che in chiave biologica. Attorno a questi due temi ruota gran parte dell’analisi di Diego Lanza, presentata in alcuni saggi pubblicati tra il 1963 e il 2005 su riviste specializzate di studi classici e in miscellanee, ed ora raccolti nel presente volume. Nell’approccio al pensiero di Anassagora, come pure nell’indagine su concetti importanti della cultura greca antica quali σοφία, σωφροσύνη, ἀρετή etc., Lanza ricorre ad uno specifico approccio ermeneutico-filologico che muove dall’analisi linguistica e stilistica dei testi, e punta alla comprensione del contesto storico-culturale in cui inquadrare ogni singola testimonianza, con la finalità di smascherare e decostruire i modelli d’interpretazione che si sono costruiti e consolidati nel corso del tempo. Il tutto senza mai ostentare la presunzione di aver raggiunto un’interpretazione oggettivamente vera e definitiva, ma sempre nell’ottica di problematizzare le questioni illuminandole da molteplici punti di vista. Si tratta dello stesso metodo che Lanza ha utilizzato altrove per interpretare la tragedia greca, la figura del tiranno nel teatro, la Poetica e gli scritti biologici di Aristotele, gli snodi teorici della storia degli studi classici.






Diego Lanza (1937-2018) – Di mio padre ricordo l’orgoglio tenace, la fedeltà alle proprie decisioni, l’energia necessaria a una silenziosa coerenza, il disprezzo per il mormorio del senso comune. Mi ha insegnato ad essere come chi amiamo si aspetta che noi siamo, perché non pesare su chi ci ama con le nostre sofferenze è amorosa accortezza.
Diego Lanza (1937-2018) – La disciplina dell’emozione. Un’introduzione alla tragedia greca. Prefazione di Anna Beltrametti
Diego Lanza (1937-2018) – Appassionato filologo e grecista, innovativo nella lettura interdisciplinare dei testi, sempre in tensione etica, morale, filosofica, che ci consegna quale suggello, testimonianza vivificante e forte dono.
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Diego Lanza (1937-2018) – Euripide porta sulla scena lo spettatore, l’uomo della vita di ogni giorno.
Diego Lanza, Gherardo Ugolini – «Storia della filologia classica». Si è cercato di illustrare tutta la problematicità della filologia, mostrando al contempo quanto lo studio dell’antico abbia sempre interferito con i dibattiti che hanno via via segnato lo svolgersi della cultura europea negli ultimi due secoli.
Diego Lanza (1937-2018) – Il libro di A. Meillet ci offre un’immagine della lingua greca oltremodo ricca, nel costante riferimento a precise condizioni storiche. Il rapporto tra lingua e società si definisce con chiarezza come rapporto tra lingua e civiltà, cultura in senso antropologico.
Diego Lanza (1937-2018) – «Il tiranno e il suo pubblico» è il tentativo di definire la genesi, lo sviluppo e la fortuna di una figura ideologica, che sempre meglio si precisa nella letteratura ateniese tra la metà del V e la metà del IV secolo a.C.
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Copertine e schede editoriali (371-380) – Aldo Lo Schiavo, Silvia Gastaldi, Fulvia de Luise, Mario Vegetti, Diego Lanza, Gherardo Ugolini, Giusto Picone, Livio Rossetti, Costanzo Preve, Mauro Serra, Claudio Lucchini, Salvatore A. Bravo, Margherita Guidacci, Ilaria Rabatti.

371-380

http://www.petiteplaisance.it/libri/371-380/378/int378.html371
Silvia Gastaldi, Fulvia de Luise w Mario Vegetti / Diego Lanza v Gherardo Ugolini, Giusto Picone, In ricordo di una amicizia filosofica. ISBN 978–88–7588-282-2, 2021, pp. 120, formato 140×210 mm, Euro 13 – Collana “Il giogo” [128]. In copertina: Raffaello Sanzio, Autoritratto con un amico, Parigi, Museo del Louvre, 1518-1520 circa.

372
Costanzo Preve, Hegel Marx Heidegger. Un percorso nella filosofia contemporanea. II Edizione.
ISBN 978-88-7588-284-6, 2021, pp. 96, formato 140×210 mm., Euro 10 – Collana “Divergenze” [72]. In copertina: Elaborazione creativa dell’opera di Eduardo Chillida, Elogio del Horizonte, Gijón (1990).

373
Aldo Lo Schiavo, Il contributo della tragedia attica al razionalismo antico.
ISBN 978–88–7588-286-0, 2021, pp. 96, formato 140×210 mm, Euro 10 – Collana “Il giogo” [129].
In copertina: Epigrafe scolpita sulla pietra, Teatro antico della Acropoli di Atene.

374
Livio Rossetti, Strategie macro-retoriche. Prefazione di Mauro Serra.
ISBN 978–88–7588-280-8, 2021, pp. 192, formato 130×200 mm, Euro 16 – Collana “Il giogo” [130].
In copertina: Joan Mirò, Il mio Alfabeto, 1972.

375
Costanzo Preve, Destra e Sinistra. La natura inservibile di due categorie tradizionali. Seconda Edizione.
ISBN 978-88-7588-288-4, 2021, pp. 112, formato 140×210 mm., Euro 10 – Collana “Divergenze” [73]. In copertina: Disegno di M. Vulcanescu.

376
Costanzo Preve, Marxismo Filosofia Verità. Seconda Edizione.
ISBN 978-88-7588-290-7, 2021, pp. 112, formato 140×210 mm., Euro 10 – Collana “Divergenze” [74]. In copertina: Gustav Klimt, Nuda Veritas, olio su tela, 1899, Österreichisches Theatermuseum, Vienna. In quarta: G. Klimt, Nuda Veritas, tavola pubblicata nel 1898 sulla rivista viennese “Ver Sacrum”.

377
Claudio Lucchini, La scuola della merce e le esigenze della libera individualità.
ISBN 978-88-7588-292-1, 2021, pp. 80, formato 140×210 mm., Euro 10 – Collana “Il giogo” [131]. In copertina: Andy Warhol, Campbell’s Soup Cans, 1962 e Henri Matisse, La Danse, 1910.

378
Salvatore A. Bravo, Pilocchio. Storia di un Pinocchio dei nostri giorni.
ISBN 978-88-7588-294-5, 2021, pp. 128, formato 140×210 mm., Euro 15 – Collana “Divergenze” [75]. In copertina: Antonio de Curtis, Totò nel quadro «Pinocchio e Lucignolo», Rivista teatrale Volumineide, 1942.

379
Aldo Lo Schiavo, Filosofia del mito greco. In Appendice: Themis, la dea del giusto consiglio.
ISBN 978–88–7588-296-9, 2021, pp. 80, formato 140×210 mm, Euro 10 – Collana “Il giogo” [132].
In copertina: Themis di Ramnunte, dal tempio di Nemesi (ca. 300 a.C.), Museo Archeologico Nazionale di Atene. In quarta: Charites (grazie), rilievo votivo, periodo arcaico. Glyptothek, Monaco di Baviera, Germania.

380
Margherita Guidacci, Lato di ponente. A cura di Ilaria Rabatti.
ISBN 978–88–7588-267-9, 2021, pp. 112, formato 140×210 mm, Euro 13 – Collana “Egeria” [20].
In copertina: Giorgione, La vecchia, 1506 circa, part. Gallerie dell’Accademia, Venezia.



M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
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e saranno immediatamente rimossi.

Copertine e schede editoriali (361-370) – Costanzo Preve, Massimo Bontempelli, Maura Del Serra, Luca Grecchi, Giulia Angelini, Diego Lanza, Gherardo Ugolini, Marco Gallo, Vincenzo Brandi, Alberto Giovanni Biuso, Salvatore A. Bravo, Michele Di Febo, Alessandro Dignös, Lorenzo Dorato, Arianna Fermani, Alessandra Filannino Indelicato, Marco Guastavigna, Claudio Lucchini, Fernanda Mazzoli, Giancarlo Paciello, Franco Toscani, Sergio Rinaldelli.

361-370

361
Costanzo Preve, La fine dell’URSS. Dalla transizione mancata alla dissoluzione reale. Seconda Edizione.
ISBN 978-88-7588-300-3, 2020, pp. 64, formato 140×210 mm., Euro 10 – Collana “Divergenze” [20]. In copertina: Disegno di M. Vulcanescu.

362
Massimo Bontempelli, Filosofia e Realtà. Saggio sul concetto di realtà in Hegel e sul nichilismo contemporaneo. Seconda Edizione.
ISBN 978–88–7588-301-0, 2020, pp. 288, formato 140×225 mm, Euro 25 – Collana “Il giogo” [124]. In copertina: Albrecht Dürer, Civetta, 1525.

363
Maura Del Serra, In voce. 55 poesie lette dall’autrice. Il libro è in vendita con CD allegato.
ISBN 978-88-7588-302-7, 2020, pp. 64, formato 130×200 mm., Euro 12. In copertina: Foto di Maura Del Serra.

364
Costanzo Preve, Luca Grecchi, Marx e gli antichi Greci. Dialogo sulla progettualità, ovvero su come cambiare il mondo. Introduzione di Giulia Angelini. Seconda Edizione riveduta e ampliata.
ISBN 978–88–7588-299-0, 2020, pp. 320, formato 140×210 mm, Euro 27 – Collana “Il giogo” [125]. In copertina: Rilevo votivo di Atena pensosa, 460 a.C., marmo pario. Atene, Museo dell’Acropoli.

365
Diego Lanza, Il tiranno e il suo pubblico. Introduzione di Gherardo Ugolini: La tirannide come “ideologia” secondo Diego Lanza. ISBN 978–88–7588-303-4, 2020, pp. 400, formato 140×210 mm, Euro 30 – Collana “Il giogo” [126]. In copertina: Frammento di vaso attico a figure nere di Sophilos, VI sec. a.C., Museo Archeologico Nazionale di Atene.

366
Marco Gallo, Santiago Express. Appunti di viaggio. A cura di Ilaria Rabatti.
ISBN 978–88–7588-304-1, 2020, pp. 120, formato 130×200 mm, Euro 10. In copertina: Verso Santiago.

367
Costanzo Preve, Il Bombardamento Etico. Saggio sull’Interventismo Umanitario, sull’Embargo Terapeutico e sulla Menzogna Evidente. Seconda Edizione ISBN 978-88-7588-265-5, 2020, pp. 240, formato 140×210 mm., Euro 20 – Collana “Divergenze” [70]. In copertina: Paul Klee, Maske der Furcht [Maschera di paura] (1932).

368
Vincenzo Brandi, Conoscenza, scienza e filosofia. Profili di scienziati e filosofi della scienzada Talete alla fisica contemporaneaISBN 978-88-7588-269-3, 2020, pp. 512, formato 170×240 mm., Euro 30 – Collana “Divergenze” [71]. In copertina: Costruttori di una cattedrale per l’uomo, metafora del lavoro di ricerca scientifica, rilievo in pietra (XII secolo) Santa Maria, Girona (Spagna).

369
Giulia Angelini, Alberto Giovanni Biuso, Salvatore A. Bravo, Michele Di Febo, Alessandro Dignös, Lorenzo Dorato, Arianna Fermani, Alessandra Filannino Indelicato, Marco Guastavigna, Claudio Lucchini, Fernanda Mazzoli, Giancarlo Paciello, Franco Toscani, Tempi covid moderni. A cura di Alessandro Dignös.
ISBN 978–88–7588-273-0, 2020, pp. 256, formato 170×240 mm, Euro 25 – Collana “Il giogo” [127]. In copertina: René Magritte, Golgonde, olio su tela, 1953, The Menil Collection, Houston.

370
Sergio Rinaldelli, Solo l’irraggiungibile. Frammenti di cronaca interiore.
ISBN 978-88-7588-277-8, 2021, pp. 208, formato 130×200 mm., Euro 15. In copertina: Sergio Rinaldelli, I fiori del silenzio, 2006, olio su tavola, 97,5 x 67,5.

M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
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Copertine e schede editoriali (341-350) – Arianna Fermani, Marino Gentile, Maurizio Migliori, Luca Grecchi, Rodolfo Mondolfo, Salvatore A. Bravo, Claudia Baracchi, Diego Lanza, Carmelo vigna, Gherardo Ugolini, Massimo Stella, Daniele Orlandi, Roberto Fumagalli.

341-350

341
Arianna Fermani, «Senza la speranza è impossibile trovare l’insperato». La speranza “antica”, tra páthos e areté.
ISBN 978-88-7588-258-7, 2020, pp. 48, formato 140×210 mm., Euro 7 – Collana “Il giogo” [113]. In copertina: Joan Miró, La speranza, 1946.

342
Marino Gentile, Il problema della filosofia moderna.
ISBN 978-88-7588-260-0, 2020, pp. 144, formato 140×210 mm., Euro 15 – Collana “Il giogo” [114]. In copertina: Maurits Cornelis Escher, Mano con sfera riflettente (Autoritratto nello specchio sferico), 1935.

343
Maurizio Migliori, Luca Grecchi, Tra teoria e prassi. Riflessioni su una corsa ad ostacoli. Introduzione di Carmelo Vigna.
ISBN 978-88-7588-262-4, 2020, pp. 144, formato 140×210 mm., Euro 15 – Collana “Il giogo” [115]. In copertina: Paul Klee, Revolution des Viaducts (Rivoluzione del viadotto), 1937. Hamburger Kunsthalle, Amburgo.

344
Rodolfo Mondolfo, Alle origini della filosofia della cultura. Introduzione di Renato Treves.
ISBN 978-88-7588-264-8, 2020, pp. 224, formato 140×210 mm., Euro 20 – Collana “Il giogo” [116]. In copertina: La Metopa di Atlante del Tempio di Zeus a Olimpia (460-450 a.C. circa). Olimpia, Museo Archeologico.

345
Salvatore A. Bravo, L’umanesimo integrale di Massimo Bontempelli. Filosofia Storia Pedagogia.
ISBN 978-88-7588-176-4, 2020, pp. 128, formato 170×240 mm., Euro 15 – Collana “Il giogo” [117]. In copertina: Paul Klee, Einst dem Grau der Nacht enttaucht … (Dapprima innalzatosi dal grigiore della notte …), 1918, Berna, Kunstmuseum.

346
Claudia Baracchi, Filosofia antica e vita effimera. Migrazioni, trasmigrazioni e laboratori della psiche.
ISBN 978-88-7588-245-7, 2020, pp. 112, formato 140×210 mm., Euro 15 – Collana “Il giogo” [111]. In copertina: Scultura Gandhara.

347
Diego Lanza, Lo stolto. Di Socrate, Eulenspiegel, Pinocchio e altri trasgressori del senso comune. Prefazione di M. Stella: La storia incantata. Diego Lanza narratore e antropologo dello ‘stolto’. Postfazione di G. Ugolini: Del ridere e del conoscere: la stultitia secondo Diego Lanza.
ISBN 978-88-7588-255-6, 2020, pp. 448, formato 140×210 mm., Euro 35 – Collana “Il giogo” [118]. In copertina: Anonimo, Il mondo sotto il berretto del matto, 1600 ca. Norimberga, Germanisches Nationalmuseum.

348
Daniele Orlandi, Scrivere il risentimento. Su Jean Améry.
ISBN 978-88-7588-259-4, 2020, pp. 112, formato 130×200 mm., Euro 12. In copertina: Giuditta Tanese, Ritratto di Jean Améry, 2019.

349
Rodolfo Mondolfo, Moralisti greci. La coscienza morale da Omero a Epicuro.
ISBN 978-88-7588-266-2, 2020, pp. 192, formato 140×210 mm., Euro 20 – Collana “Il giogo” [121]. In copertina: J.-L. David, La morte di Socrate (particolare), 1786-1787. New York, The Metropolitan Museum of Art.

350
Roberto Fumagalli, Carlo Michelstaedter. Filosofo, poeta e mistico.
ISBN 978-88-7588-232-7, 2020, pp. 344, formato 140×210 mm., Euro 30 – Collana “Il giogo” [119]. In copertina: Carlo Michelstaedter, Autoritratto.



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