Diego Fusaro – La gabbia d’acciaio: Max Weber e il capitalismo come destino.

Diego Fusaro 01

Max Weber and Karl Marx

È stato detto, e non senza buone ragioni, che le due grandi linee interpretative da seguire, se si vuole capire l’epoca in cui viviamo e il suo destino, sono quelle tracciate da Karl Marx (1818-1883) e da Max Weber (1864-1920): chi intenda venire a capo dell’Età moderna, non ha dunque che da indossare le «lenti» interpretative dell’uno o dell’altro autore, senza però pretendere di sovrapporle, perché esse si escludono a vicenda e, per così dire, restituiscono l’immagine di due mondi diversi e, per molti versi, incompatibili. Il punto comune da cui questi due grandi pensatori prendono le mosse nelle loro indagini è la constatazione che il nostro tempo è signoreggiato da una forza fatale – il capitalismo – che si è imposta con la stessa necessità con cui il destino dominava nelle tragedie greche: e, inscindibilmente connesso a questo problema, che costituisce il fulcro delle loro indagini, ve ne è un altro, quello del destino dell’uomo nel mondo contemporaneo. L’immagine e il destino dell’Occidente che affiorano dalle analisi di questi due pensatori sono, per molti versi, diametralmente opposte, a tal punto che non è illegittimo domandarsi se la realtà che essi hanno preso in esame fosse effettivamente la stessa. Là dove Weber registra «razionalizzazione» e «disincanto», Marx scorge i tratti di un mondo sospeso in un incantamento reificante e feticistico, in cui gli uomini sono signoreggiati dai prodotti della loro stessa mano e non riescono a intrattenere rapporti cristallini e non opachi né tra loro né con le merci che producono. Quello scrutato da Weber è un mondo «in ordine», in cui ogni cosa si trova al posto giusto e non vi è nulla che sfugga alla presa della razionalità: il profitto viene ricercato nel più razionale dei modi, le merci sono prodotte in modo efficace, il sapere si innesta fecondamente sulla prassi. Al contrario, quello sottoposto a critica da Marx è un mondo letteralmente spettrale, infestato da fantasmi di ogni tipo … [Continua a leggere]

41H3WV2JZNL._SX300_BO1,204,203,200_


Visiona e stampa le diciotto pagine di testo nel PDF

Diego Fusaro,
La gabbia d’acciaio. Max Weber e il capitalismo come destino

 

Coperta 150

Il saggio di Diego Fusaro è già stato pubblicato in Koiné [Filosofia e politica: che fare?]– Periodico culturale – Anno XVI  –  NN° 1-3 – Gennaio-Giugno 2009, pp. 57-73 – Reg. Trib. di Pistoia n° 2/93 del 16/2/93. Direttore responsabile: Carmine Fiorillo. Direttori Luca Grecchi e Diego Fusaro.

indicepresentazioneautoresintesi

 

Si può accedere  ad ogni singola pagina pubblicata aprendo il file word     

  logo-wordIndice completo delle pagine pubblicate
(ordine alfabetico per autore)
al 29-01-2016

N.B. Le immagini e i video sono stati reperiti nel web e quindi considerati di pubblico dominio. Qualora si ritenesse che possano violare diritti di terzi, si prega di scrivere al seguente indirizzo: info@petiteplaisance.it, e saranno immediatamente rimossi.

***********************************************

Seguici sul sito web 

cicogna petite

Daniela Ariano – Recensione a «Teatro» di Maura del Serra – Pagine intrise di teatro allo stato puro.

Daniela Ariano

ariano

Daniela Ariano

Pagine intrise di teatro allo stato puro

 

Recensione a «TEATRO» di Maura Del Serra

 

Nessun padre, nessun uomo può capire una madre due volte orfana... La mia bocca, il mio seno, il mio grembo non li hanno protetti! E chi... chi ha attaccato quelle due piccole croci nere su tutte le mie porte d’oro…? A piedi nudi, a testa nuda, a cuore nudo li seguirò al crematorio... (fermandosi e palpandosi, come stupita) Eppure il mio corpo continua a respirare, a mangiare, perfino a dormire... Solo il mio corpo ha fede, e vaga per il mondo. Ora va in Albania ad aiutare le famiglie impoverite dalla guerra coi Turchi... ma la casetta in giardino è vuota, i giocattoli sparsi nella polvere... e la mia tenda – blu a pieghe morte, dure come il destino! Cosa c’è da capire? Che l’amore e la bellezza sono un’illusione?
(Isadora)

 

Teatro pubblicato dalla Editrice Petite Plaisance, è un volume di quasi novecento pagine intrise di teatro allo stato puro. In esso sono contenute ventitré opere della drammaturga toscana Maura Del Serra che abbracciano un arco di tempo che va dal 1985 con La fonte ardente. Due atti per Simon Weil, al 2015 con La torre di Iperione. Hölderlin e gli altri. Pervase di echi classici, tutte queste opere si materializzano sulla scena moderna attualizzandosi attraverso l’esplorazione dei sentimenti, quella dimensione interiore di cui ciascun essere umano è singolo custode e che, da che mondo è mondo, dalla Grecia antica fino a oggi, non è mai mutata. Così eroi ed eroine di ogni epoca si trasformano in personaggi vibranti di una modernità disarmante… [Continua a leggere]

Daniela Ariano

In SCENA, n° 82, 4° trimestre 2015, p.39.
Rubrica Libri & teatro
Scaffale Contemporanea.

 Logo Adobe Acrobat   Daniela Ariano,
Pagine intrise di teatro allo stato puro.
Recensione a  «Teatro» di Maura Del Serra

 

Maura Del Serra, TeatroISBN 978-88-7588-138-2, 2015, pp. 864, f Euro 35. Collana “Antigone”

indicepresentazioneautoresintesi

 


 

Di Maura Del Serra vedi anche nel Blog:

 

Maura Del Serra 010

Maura Del Serra – Adattamento teatrale de “La vita accanto” di Mariapia Veladiano
Maura Del Serra, Franca Nuti – Voce di Voci. Franca Nuti legge Maura Del Serra.
Intervista a Maura Del Serra. A cura di Nuria Kanzian. «Mantenersi fedeli alla propria vocazione e all’onestà intellettuale, senza cedere alle lusinghe di un facile successo massmediatico»
Maura Del Serra – Il lavoro impossibile dell’artigiano di parole
Maura Del Serra – La parola della poesia: un “coro a bocca chiusa”
Maura Del Serra, «Teatro», 2015, pp. 864
Maura Del Serra, Il labirinto mediterraneo negli “Orfici”
Maura Del Serra, Sacrificio e conoscenza- elementi di simbologia nei ‘Canti Orfici’ di Campana
Maura Del Serra – La Verna di Campana
Maura Del Serra – Sul ponte dei “Canti Orfici” e oltre

MAURA DEL SERRA

È nata il 2 Giugno del 1948. Ha una figlia e due nipotini. Sostiene le cause per la difesa delle libertà della persona umana ed è attiva anche in iniziative ambientaliste e per la difesa degli animali. Ha pubblicato nove raccolte poetiche, l’antologia Corale. Ha dedicato volumi critici a Dino Campana, Giovanni Pascoli, Giuseppe Ungaretti, Clemente Rebora, Piero Jahier, Margherita Guidacci e saggi a numerosi poeti e scrittori italiani ed europei.
Ha curato alcune antologie, fra le quali: Kore. Iniziazioni femminili. Antologia di racconti contemporanei, Firenze, Le Lettere, 1997; Margherita Guidacci, Le poesie, Firenze, Le Lettere, 1999; Egle Marini. La parola scolpita, Pistoia; Artout, Maschietto e Musolino, 2001; Poesia e lavoro nella cultura occidentale, Roma, Edizione del Giano, 2007.
Ha pubblicato venti testi teatrali e fra gli autori da lei tradotti dal latino, tedesco, inglese, francese e spagnolo: Quinto Tullio Cicerone, William Shakespeare, George Herbert, Francis Thompson, Virginia Woolf, Katherine Mansfield, Dorothy Parker, Rabindranath Tagore, Marcel Proust, Simone Weil, Victoria Ocampo, Jorge Luis Borges.
Per la sua attività ha ricevuto numerosi riconoscimenti nazionali ed internazionali, fra i quali: il premio “Montale” per la poesia, il premio “Flaiano” per il teatro e il premio “Betocchi” per la traduzione.
Nell’anno 2000 le è stato assegnato il premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei ministri.

L'opera del vento

Tentativi di certezza

Maura Del Serra, Teatro

Il teatro di Maura Del Serra, qui riunito nella molteplice complessità del suo arco cronologico trentennale, abbraccia una pluralità di forme sceniche, ora corali ora dialogiche ora monologanti, che spaziano con incisiva e vivace profondità dall’“affresco” epocale alla fulminea microcellula drammatica e a forme singolari di teatro-danza sempre sorrette da un inventivo simbolismo di luci, colori, voci fuoriscena e suggestioni scenografiche. L’organon di questa scrittura – in versi e in prosa – fonde il nitore visionario con un senso vivace e concreto del phatos quotidiano, spesso nutrito da uno humour tipicamente affidato a personaggi “terrestri” fino al farsesco, secondo la tradizione della commedia antica. Il teatro decisamente anti-minimalista della Del Serra mostra infatti il suo grato debito creativo verso i classici della tradizione drammaturgica e poetico-letteraria europea, dai tragici e lirici greci al barocco inglese e ispanico, al decandentismo e alle avanguardie artistiche del Novecento.
I suoi personaggi, a vario titolo esemplari fino all’archetipo, sono scolpiti e dominati da una solitudine “eroica” non astratta bensì coerentemente testimoniale, tormentati e salvati dalla grandezza antistorica e metastorica del loro dono “eretico” che si oppone geneticamente alla forza oppressiva del potere nelle sue varie espressioni, da quelle canoniche politico-sociali a quelle suasive dell’intelletto, fino a quelle della “sapienza senza nome” della vita. Ed è perciò sempre agonico il rapporto fra la certezza di una verità ultima e inattingibile e l’illusione soggettiva, mediante l’utopia salvifica affidata all’ardore dei protagonisti. Motore e forma privilegiata di queste compresenze è l’eros generatore e multiforme, espresso in tutte le sue pulsioni, dall’amicizia alle polarità maschili e femminili, fino ad una complessa androginia psicologica e spirituale.
In questa straordinaria galleria evocativa di presenze, che spaziano dall’ellenismo alla contemporaneità al futuro, le voci interiori dell’autrice si incarnano di volta in volta, come la poesia ed ogni arte, per “sognare la verità del mondo”.


 

Maura Del Serra – Wikipedia
Pagine di Maura Del Serra
ANTOLOGIA POETICA
Maura Del Serra, aforismi
Parole in coincidenza 8: Maura Del Serra tradotta da Dominique Sorrente
Maura Del Serra e Cristina Campo
Maura Del Serra, “Tentativi di certezza. Poesie 1999-2009”
Silvio Ramat: L’opera del vento, di Maura del Serra

 

 

***********************************************
Seguici sul sito web 

cicogna petite

Luigi Cancrini  – Dialoghi con il figlio. «Che cos’è il comunismo, papà?». L’uomo costruisce anche secondo le leggi della bellezza. La cosa di cui Marx era spaventato, allora, era soprattutto l’idea per cui il comunista «rozzo» avrebbe mantenuto una tendenza a ragionare in termini di oggetti invece che di persone

Cancrini

dialoghi con il figlio

FIGLIO Che cos’è il comunismo, papà?

PADRE La risposta piu pertinente mi è sembrata, da sempre, quella del giovane Marx. Nel terzo dei suoi Manoscritti, dedicato alla proprietà privata. Se partiamo da lì, tuttavia, quello che ci aspetta è un discorso piuttosto lungo.

FIGLIO Non importa. […] Possiamo parlarne per tutta la notte.. [Continua a leggere]

 

Luigi Cancrini, Dialoghi con il figlio, Editori Riuniti, 1992, pp. 78-83.

 

Leggine tre pagine aptrendo il file PDF

 

Luigi Cancrini,
Dialoghi con il figlio. «Che cos’è il comunismo, papà?»

dialoghi

L’animale costruisce soltanto secondo la misura e il bisogno della specie a cui appartiene, mentre l’uomo sa produrre secondo la misura di ogni specie e sa ovunque predisporre
la misura inerente a quel determinato oggetto; quindi l’uomo costruisce anche secondo le leggi della bellezza.

Lo sfruttamento è la disumanizzazione progressiva dell'essere umano in quanto tale, una negazione delle potenzialità e delle esigenze caratteristiche della specie umana.

 


Si può accedere  ad ogni singola pagina pubblicata   aprendo il file word

  logo-wordIndice completo delle pagine pubblicate
(ordine alfabetico per autore)
al 29-01-2016

N.B. Le immagini e i video sono stati reperiti nel web e quindi considerati di pubblico dominio. Qualora si ritenesse che possano violare diritti di terzi, si prega di scrivere al seguente indirizzo: info@petiteplaisance.it, e saranno immediatamente rimossi.

***********************************************

Seguici sul sito web 

cicogna petite

Elie Wiesel  –  Sai cos’è il riso? Te lo dico io cos’è. È l’errore di Dio!

wiesel

 

La notte

La notte

 

«Sai cos’è il riso? [ … ].
Te lo dirò io cos’è. È l’errore di Dio.
Creando l’uomo per sottometterlo ai suoi disegni, Dio gli ha inawertitamente conferito la facoltà di ridere.
Egli ignorava che più tardi questo verme della terra se ne sarebbe servito come mezzo per vendicarsi.
Ma quando se ne rese conto, era già troppo tardi. Dio non poteva più farci niente.
Troppo tardi per togliere all’uomo questo potere».

  • Elie Wiesel, La notte, prefazione di François Mauriac, trad. Daniel Vogelmann, collana: Schulim Vogelmann, 1; tit. orig.: La Nuit (1958), Firenze, Giuntina, 1980, pp. 112.

 

Si può accedere  ad ogni singola pagina pubblicata aprendo il file word     

  logo-wordIndice completo delle pagine pubblicate
(ordine alfabetico per autore)
al 29-01-2016

N.B. Le immagini e i video sono stati reperiti nel web e quindi considerati di pubblico dominio. Qualora si ritenesse che possano violare diritti di terzi, si prega di scrivere al seguente indirizzo: info@petiteplaisance.it, e saranno immediatamente rimossi.

***********************************************

Seguici sul sito web 

cicogna petite

Karl Marx (1818-1883) – Il capitale, per sua natura, nega il tempo per una educazione da uomini, per lo sviluppo intellettuale, per adempiere a funzioni sociali, per le relazioni con gli altri, per il libero gioco delle forze del corpo e della mente.

Marx 010

 

«Innanzitutto appare evidente che l’operaio, per tutta la durata della sua esistenza, non è che forza lavorativa e quindi che tutto il tempo di cui dispone è, per natura e per diritto tempo di lavoro, e di conseguenza appartiene all’autovalorizzazione del capitale.

Tempo per una educazione da uomini, per lo sviluppo intellettuale, per adempiere a funzioni sociali, per le relazioni con gli altri, per il libero gioco delle forze del corpo e della mente, persino il tempo festivo della domenica ed anche nel paese dei santificatori delle feste sono mere sciocchezze!

Ma nella smodata e cieca passione, nella sua avidità da lupo mannaro di pluslavoro, il capitale oltrepassa non solo gli estremi limiti morali della giornata lavorativa, ma anche quelli semplicemente fisici.

Esso usurpa il tempo indispensabile al corpo per la crescita, per lo sviluppo e per la sua sana conservazione.

Ruba ciò di cui non si può fare a meno per respirare l’aria libera e per la luce del sole.

Lesina sul tempo dei pasti e, dove può, lo incorpora nel suo stesso sistema produttivo, in maniera che all’operaio viene dato il cibo come ad un semplice mezzo di produzione, come si dà carbone alla caldaia a vapore, come si dà sego ed olio alle macchine».

Karl Marx, Il Capitale, Newton Compton Editori, p. 203.

 

 


 

Si può accedere  ad ogni singola pagina pubblicata aprendo il file word     

  logo-wordIndice completo delle pagine pubblicate
(ordine alfabetico per autore)
al 28-01-2016

N.B. Le immagini e i video sono stati reperiti nel web e quindi considerati di pubblico dominio. Qualora si ritenesse che possano violare diritti di terzi, si prega di scrivere al seguente indirizzo: info@petiteplaisance.it, e saranno immediatamente rimossi.

***********************************************

Seguici sul sito web 

cicogna petite

Ugo di San Vittore (1096-1141) – Di tutte le cose da ricercare, la prima è la sapienza.

Ugo di San Vittore in una miniatura medievale

Ugo di San Vittore in una miniatura medievale.


«Omnium expetendum prima est sapientia,
in qua perfecti boni forma consistit».

«Di tutte le cose da ricercare,
la prima è la sapienza, in cui risiede la forma del bene perfetto».

Ugo di San Vittore, Didascalion de studio legendi, Libro I, Cap. I.


 

Si può accedere  ad ogni singola pagina pubblicata aprendo il file word     

  logo-wordIndice completo delle pagine pubblicate
(ordine alfabetico per autore)
al 28-01-2016

N.B. Le immagini e i video sono stati reperiti nel web e quindi considerati di pubblico dominio. Qualora si ritenesse che possano violare diritti di terzi, si prega di scrivere al seguente indirizzo: info@petiteplaisance.it, e saranno immediatamente rimossi.

***********************************************

Seguici sul sito web 

cicogna petite

Burrhus Frederic Skinner (1904-1990) – Se non facciamo nulla permettiamo che un futuro deprimente e probabilmente catastrofico abbia il sopravvento su di noi.

Skinner

 

«La scelta è chiara: o non facciamo nulla e permettiamo che un futuro deprimente e probabilmente catastrofico abbia il sopravvento su di noi, o utilizziamo la nostra conoscenza del comportamento umano per creare un ambiente sociale nel quale dobbiamo vivere una vita produttiva e creativa e dobbiamo farlo senza mettere in pericolo le opportunità di coloro che ci seguiranno di poter fare lo stesso».
Burrhus Frederic Skinner

 


 

Si può accedere  ad ogni singola pagina pubblicata aprendo il file word     

  logo-wordIndice completo delle pagine pubblicate
(ordine alfabetico per autore)
al 28-01-2016

N.B. Le immagini e i video sono stati reperiti nel web e quindi considerati di pubblico dominio. Qualora si ritenesse che possano violare diritti di terzi, si prega di scrivere al seguente indirizzo: info@petiteplaisance.it, e saranno immediatamente rimossi.

***********************************************

Seguici sul sito web 

cicogna petite

Bonaventura da Bagnoregio (1217/1221-1274) – Quattro modi di fare un libro: come scriptor, come compilator, come commentator, come auctor.

15-luglio-bonavnt-177x300

 

Ci sono quattro modi di fare un libro.

Alcuni scrivono parole altrui, senza aggiungere o cambiare alcunché, e chi fa questo è uno scriba (scriptor).

Altri scrivono parole altrui e aggiungono qualcosa, però non di proprio. Chi fa questo è un compilatore (compilator).

Poi ci sono quelli che scrivono sia cose altrui sia proprie, ma il materiale altrui predomina e quello proprio è aggiunto come un allegato a scopo di chiarimento. Chi fa questo si definisce commentatore (commentator), non autore.

Chi invece scrive sia cose che vengono da lui stesso sia cose d’altri, riportando il materiale altrui allo scopo di confermare il proprio, questi è da chiamare autore (auctor).

Bonaventura da Bagnoregio, al secolo Giovanni Fidanza,

 

39370

Proemio al Commentarium in libris sententiarum,
in Opera omnia, Claras Aquas, 1882-1902, I, 14-15.

 

Orazio Borgianni, Bonaventura da Basgnoregio, 1610-16 circa

Orazio Borgianni, Bonaventura da Basgnoregio, 1610-16 circa.

 


Si può accedere  ad ogni singola pagina pubblicata aprendo il file word     

  logo-wordIndice completo delle pagine pubblicate
(ordine alfabetico per autore)
al 28-01-2016

N.B. Le immagini e i video sono stati reperiti nel web e quindi considerati di pubblico dominio. Qualora si ritenesse che possano violare diritti di terzi, si prega di scrivere al seguente indirizzo: info@petiteplaisance.it, e saranno immediatamente rimossi.

***********************************************

***********************************************

Seguici sul sito web 

cicogna petite

Massimo Bontempelli – In cammino verso la realtà. La realtà non è la semplice esistenza, ma è l’esistenza che si inscrive nelle condizioni dell’azione reciproca tra gli esseri umani, diventando così sostanza possibile del loro mutuo riconoscimento.

Bontempelli raeltà 02

Filosofare

Il 31 luglio 2011 veniva improvvisamente a mancare, a Pisa, Massimo Bontempelli. Chi ha avuto la fortuna di leggere i suoi libri, sa che, con lui, è venuto a mancare uno dei pensatori italiani più originali, autore di opere filosofiche, storiche e politiche che trovano raramente degli uguali fra quelle più note ai contemporanei; essendo pensatore critico verso il modo di produzione capitalistico, ed estraneo alla università, né in vita né in morte i suoi meriti gli sono (almeno per ora) stati adeguatamente riconosciuti. Queste pagine non ripagano il debito, né ne ricostruiscono l’opera, ma vogliono semplicemente essere un ricordo filosofico.


Massimo Bontempelli

In cammino verso la realtà

 

Leggi e stampa le 16 pagine

Quando l’epoca in cui si vive
non lascia esprimere la realtà a ben definiti percorsi storico-sociali,
l’imperativo, per conservare dignità umana,
e non lasciarsi invecchiare dalla morte,
è quello di
costruire esperienze di riconoscimento e di manifestazione della realtà.


Alle soglie del XXI secolo il genere umano ha materializzato, e già notevolmente percorso, quel sentiero della notte da cui Parmenide, con il suo poema inaugurativo della filosofia greca, lo aveva messo in guardia ben due millenni e mezzo or sono. Parmenide aveva qualificato il sentiero della notte come sentiero che non è, non nel senso che non potesse apparire all’esistenza, o che non fosse transitabile, ma nel senso che sulla sua via, tracciata a partire da una volontà negatrice dell’essere, non sarebbe stato possibile percepire più nulla di reale.

L’uomo di oggi, infatti, inoltratosi nel sentiero della notte, non percepisce più nulla come intangibilmente vincolato alle condizioni del reciproco riconoscimento umano, e come inseparabile dal suo contesto trascendentale di significato, neppure nelle forme distorte delle rappresentazioni trascendenti e dell’educazione eteronoma. Tutto gli appare invece svincolabile: la persona può essere svincolata dal lavoro, il lavoro può essere svincolato dai diritti, la natura può essere svincolata da ogni sacralità, il comportamento umano può essere svincolato da ogni dovere, il bambino può essere svincolato dalla sua infanzia, e così via. Tutto gli appare decontestualizzabile: ogni cosa è vista come duttile a piacere a fronte della completa liceità arbitrarista e della illimitata potenza proceduralistica. Nulla, insomma, gli appare più reale.

Parmenide aveva preavvertito l’Occidente, con il suo poema, che un sentiero simile sarebbe stato del tutto privo di saggezza, perché avrebbe tolto al sapere ogni oggettività, in quanto il linguaggio pensante non può esprimere altra oggettività che quella dell’essere, e perché avrebbe impedito ogni trasmissione educativa, in quanto, egli disse, non si può educare attraverso la negazione dell’essere.

La civiltà stessa, dunque, viene progressivamente cancellata sulla via del sentiero della notte. Oggi abbiamo davanti agli occhi molteplici segni di questa cancellazione: masse senza un lavoro da cui poter trarre i mezzi per un’esistenza minimamente dignitosa; lavoro privato di ogni diritto; ambiente naturale inquinato fino alla prospettiva del collasso ecologico del pianeta; diffusione su vastissima scala di pratiche di segregazione e di tortura; sfruttamento e brutalizzazione di settori dell’infanzia; sempre più estese ed impunite accumulazioni di ricchezza per via criminale; scomparsa crescente di ogni senso morale.

Tutti questi elementi, ed altri che potrebbero venire aggiunti, sono manifestazioni evidenti di una perdita di realtà da parte del genere umano, ma nessuno di essi rappresenta la radice storica di questa via di allontanamento dalla realtà che è stata imboccata. Lo si può intuire anche dal fatto che i gruppi nati per contrastare tali elementi singolarmente presi (ad esempio forze neocomuniste e neokeynesiane in difesa del lavoro, gruppi ecologisti ed animalisti in difesa della natura, organizzazioni in difesa della legalità, e via dicendo), non soltanto non hanno mutato il panorama complessivo, ma hanno rivelato spiccate tendenze all’adattamento compromissorio… [Continua a leggere]

  Freccia rossa  Massimo Bontempelli, In cammino verso la realtà

Già pubblicato in

Filosofia e realtàMassimo Bontempelli
Filosofia e realtà.

Saggio sul concetto di realtà in Hegel e sul nichilismo contemporaneo

Petite Plaisance, 2000, pp. 223-254.

ISBN 88-87296-71-5, 2000, pp. 288, formato 140×225 mm, Euro 15,00

indicepresentazioneautoresintesi

Altri testi di M. Bontempelli

 

Massimo Bontempelli – Il pensiero nichilista contemporaneo. Lettura critica del libro di Umberto Galimberti « Psiche e tecne».

La convergenza del centrosinistra e del centrodestra nella distruzione della scuola italiana

Quale asse culturale per il sistema della scuola italiana?

Gesù uomo nella storia, Dio nel pensiero

Il pregiudizio antimetafisico della scienza contemporanea, in: Scienza, Cultura, Filosofia  

Il respiro del Novecento. Percorso di storia del XX secolo (1914-1945)

Il sintomo e la malattia. Una riflessione sull’ambiente di Bin Laden e su quello di Bush 

L’agonia della scuola italiana 

La conoscenza del bene e del male

La convergenza del centrosinistra e del centrodestra nella distruzione della scuola italiana, in:  Visioni di scuola. Buoni e cattivi maestri

La disgregazione futura del capitalismo mondializzato

Nichilismo Verità Storia. Un manifesto filosofico della fine del XX secolo 

Quale asse culturale per il sistema della scuola italiana?, in: Metamorfosi della scuola italiana

Tempo e Memoria. La filosofia del tempo tra memoria del passato, identità del presente e progetto del futuro


Si può accedere  ad ogni singola pagina pubblicata aprendo il file word      

  logo-wordIndice completo delle pagine pubblicate
(ordine alfabetico per autore)
al 27-01-2016

N.B. Le immagini e i video sono stati reperiti nel web e quindi considerati di pubblico dominio. Qualora si ritenesse che possano violare diritti di terzi, si prega di scrivere al seguente indirizzo: info@petiteplaisance.it, e saranno immediatamente rimossi.

***********************************************

Seguici sul sito web 

cicogna petite

Arturo Giovannitti (1884-1959) – “The Masses”, una rivista di opposizione culturale degli inizi del Novecento inNegli Stati Uniti.

The Masses

1ab4cf93ffa16caa9b8518f4a6b3729d-130089c0869507d3272c1de18a267ec1d

147168520_6264dc816e

Penso che “The Masses” […] appartienga al regno dei miracoli e alla sfera dei prodigi. Questa visione, seppur esagerata, è giustificata dal fatto che “The Masses” è nata praticamente dal nulla e che per ben cinque anni è uscita regolarmente ogni mese, sempre più ricca e sempre più importante, senza mai chiedere il minimo contributo ai lettori (come, invece, prima o poi sono costrette a fare le riviste che si autofinanziano). Inoltre, “The Masses” ha dimostrato come la miglior rivista in America possa funzionare senza dover sottostare alle regole che il successo impone: denaro, appoggio politico, pubblicità e consenso allo statu quo (il termine latino per definire questo marcio sistema economico).

«II suo successo – che è stato strabiliante –, è dovuto principalmente alla politica editoriale che rifiuta drasticamente di seguire gli atteggiamenti alla moda: rifugge dalla politica “di successo”, dalle vicende “di successo”, dai trucchi del giornalismo “di successo”.
Ha cercato […] di dire la verità […]. Ha cercato di pubblicare della vera letteratura in un mondo bislacco, e di dar prova di buon senso in un momento di pazzia universale, mentre scioglieva, con il suo umorismo, la seria e fredda stupidità da lungo tempo accumulata, e con la freschezza della sua risata e del suo canto, i falsi intellettualismi standardizzati.

ARTmasses8

ARTminor3

Emblema di una realtà vera e perciò sconvolgente, entrava nelle sedi sindacali con il cappello di seta in testa mentre partecipava in tuta alle cene “radicali” allora in voga.
[…] Riteneva che il suo scopo fosse trasformare il mondo, e sapeva che tale trasformazione poteva essere prodotta soltanto da coloro che lo avevano costruito, o che, per lo meno, ne avevano permesso la costruzione. Cosicché “The Masses” era sempre presente, laddove la massa si riuniva a cantare, piangere, lottare, e sempre accorreva dove nuvole minacciose si addensavano e ovunque scoppiasse un tumulto, infuriasse una battaglia, si ridestasse un antico terrore, risorgesse una verità trasformata, sanguinasse un’arteria del mondo, scomparisse un palpito di vita. […]

 

tumblr_mfmqzs34QO1rb5nc0o1_1280

tumblr_mfvwo6fV2P1rb5nc0o1_400

zk6126

c31a01d95ae25440a384539a9ab4a4b5

Compagno lettore, vogliamo che tu venga a lavorare con noi. Chiunque tu sia, qualunque sia il tuo campo d’azione, se stai dandoti da fare, se non sei morto né desideri morire, se hai un’anima da salvare e una canzone da cantare, se hai visto la bellezza e vuoi dividerla con altri occhi, se hai un sogno in cui poterti rifugiare nella tua ora di disperazione e una prigione da cui vuoi salvarti e, soprattutto, se vuoi che il tuo ideale di giustizia sociale e fratellanza umana sia onorato e venerato dal mondo, allora, amico mio, questa è la tua voce […]».


Nenia Sannita

 

Nenia Sannita, Canti contro la guerra

532px-Giovannitti-Arturo-1912

Giovannitti Arturo, nel 1912.

 

Arturo Giovannitti, What I think of “Tbe Masses”, vol. VIII, D. 9, luglio 1916, Annachiara Danieli, L’opposizione culturale in America. L’età progressista e “The Masses” 1911/1917, Prefazione di Francesco Co, Feltrinelli, 1975, pp.176-179.

 Ettor_and_G_postcard_001

 


Si può accedere  ad ogni singola pagina pubblicata aprendo il file word     

  logo-wordIndice completo delle pagine pubblicate
(ordine alfabetico per autore)
al 27-01-2016

N.B. Le immagini e i video sono stati reperiti nel web e quindi considerati di pubblico dominio. Qualora si ritenesse che possano violare diritti di terzi, si prega di scrivere al seguente indirizzo: info@petiteplaisance.it, e saranno immediatamente rimossi.

***********************************************

Seguici sul sito web 

cicogna petite

1 211 212 213 214 215 251