Costanzo Preve (1943-2013) – Prefazione di Costanzo Preve alla traduzione greca (luglio 2012) de “Il Bombardamento Etico”. Un libro che è ancora più attuale di quando fu scritto, sedici anni or sono.
Il 14 aprile 2016, Costanzo avrebbe compiuto 73 anni. Ed invece ha dovuto congedarsi dalla vita nel novembre 2013. Ma ha pensato, lavorato, scritto fin che ha potuto. Nel luglio del 2012 aveva preparato la prefazione alla edizione greca del suo «Il Bombardamento Etico», tre pagine che proponiamo alla considerazione critica dei lettori. Sono trascorsi 16 anni da quando pubblicammo questo suo importante testo, che – come dice l'autore – non solo non è invecchiato, ma è ancora più attuale. Sedici anni, eppure vivida è la memoria di quei giorni in cui, ospitando Costanzo per qualche giorno a casa mia qui nella campagna intorno a Pistoia, leggevamo il suo dattiloscritto, discutendone in modo appassionato, per prepararne la pubblicazione C. F.
alla traduzione greca de “Il Bombardamento Etico” (luglio 2012)
Sono molto contento che il mio saggio Il Bombardamento Etico, scritto negli ultimi mesi del 1999 e pubblicato in lingua italiana nel 2000, sia stato tradotto in greco. Rivedendo la traduzione, precisa, corretta e fedele, mi sono reso conto che purtroppo il saggio non è “invecchiato” in dieci anni, ma in un certo senso è ancora più attuale di dodici anni fa. E’ ancora più attuale, purtroppo. E su questo “purtroppo” intendo svolgere alcune rapide riflessioni. Dodici anni non sono pochi, ed è possibile capire meglio che l’uso strumentale e manipolatorio dei cosiddetti “diritti umani” ed il processo mediatico di hitlerizzazione simbolica del Dittatore che di volta in volta deve essere abbattuto (Milosevic, Saddam Hussein, Gheddafi, Assad, domani chissà?) inauguravano una fase storica nuova, che potremo definire dell’intervento imperialistico stabile nell’epoca della globalizzazione con l’uso massiccio della dicotomia simbolica di sicuro effetto Dittatore/Diritti Umani. [Leggi tutto]
Prefazione di Costanzo Preve
alla traduzione greca
de “Il Bombardamento Etico” (luglio 2012)
Costanzo Preve
Il bombardamento etico.
Saggio sull’Interventismo Umanitario, sull’Embargo Terapeutico
e sulla Menzogna Evidente
indice – presentazione – autore – sintesi
Il titolo di questo saggio – ad un tempo storico, politico e filosofico – contiene quattro ossimori, espressamente concepiti per provocare intenzionalmente nel lettore quello “spaesamento” necessario per mettere in moto il suo autonomo processo di riflessione critica.
I primi tre sono il Bombardamento Etico, l’Interventismo Umanitario e l’Embargo Terapeutico. Il quarto ossimoro presente nel titolo rappresenta una sorta di denominatore unificante, il più corrotto e malvagio che esista, quello della Menzogna Evidente. Questo spaesamento è necessario per affrontare con animo libero gli enigmi dell’ideologia di legittimazione di questa inedita società capitalistica fondata sulla globalizzazione geografica coattivamente prescritta e sull’incessante innovazione culturale capillarmente imposta. Nel primo capitolo vengono richiamati i casi delle due scandalose guerre prevalentemente aeree e supertecnologizzate contro l’Irak nel 1991 e contro la Jugoslavia nel 1999.
In entrambi i casi i pretesti addotti dalle potenze imperiali, pretesti amplificati dal sistema giornalistico e culturale dominante, erano privi sia della legittimazione giuridica sia della plausibilità storica. In entrambi i casi però, come avviene nella favo!a del lupo e dell’agnello, la forza ha sostituito la ragione rispettiva.
Nel secondo capitolo, che è a tutti gli effetti centrale, si ricerca il fondamento metafisico segreto di questo comportamento, che è il trattamento differenziato di Auschwitz e di Hiroshima ed il conseguente pentimento diseguale e manipolato che ne è seguito. In questo caso, la metafisica laica del Giudeocentrismo è servita per imporre una nuova lettura storico-religiosa del Novecento, non per contribuire ad una corretta comprensione delle cause che hanno portato al genocidio ebraico, una comprensione che dovrebbe impedire nel futuro il ripetersi di simili catastrofici eventi.
Nel terzo ed ultimo capitolo, infine, si individua in una cultura di resistenza il presupposto necessario per una futura costituzione di forze politiche e sociali, per il momento non ancora esistenti, in grado di sostenere il confronto futuro che certamente verrà, e non soltanto di ripetere in modo esasperante le mosse politiche, sociali e culturali di confronti ormai esauriti e tramontati con il venir meno del Novecento.
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