Massimo Bontempelli – «Eraclito e noi». Prefazione di Federica Piangerelli

Forse ciò che dapprima più affascina di Eraclito, è l’accorgersi che i frammenti che di lui ci rimangono sono come frammenti di uno specchio nel quale si trovi culturalmente riflessa la spiritualità di un’epoca intera. Omero ed Esiodo, Talete e Pitagora, sapienti delle acropoli e affaristi indipendenti, aristocratici e tiranni del mondo greco anteriore alle guerre persiane, traspaiono volta a volta nei vari frammenti come referenti dei loro ragionamenti e come termini di paragone delle loro sentenze. Ci si accorge, allora, che comporre i frammenti eraclitei in modo da enuclearvi una filosofia diventa, ad un tempo, un ricomporre i significati culturali di tutta la precedente tradizione spirituale, ed un essere costretti a ripensare tale tradizione alla luce delle nuove prospettive, delle nuove chiavi di lettura, delle nuove valutazioni e delle insospettate connessioni disegnate dalla potenza del pensiero di Eraclito. La suggestione, poi, può diventare ancora più profonda ed intensa qualora ci si interroghi se i frammenti della sapienza di Eraclito che noi possediamo siano frammenti di uno specchio in cui si rifletta soltanto una civiltà lontana, o non anche, invece, una problematica umana che riguardi profondamente anche noi. E se la decifrazione degli enigmi sapienziali contenuti in tali frammenti potesse indirettamente aiutarci a meglio riconoscere il volto dell’uomo moderno? Da questo pensiero mi è nata l’idea di un esperimento mentale: provare a leggere alcuni momenti essenziali della cultura non solo antica ma anche moderna, da Hegel a Nietzsche (entrambi, del resto, amarono Eraclito) all’individualismo ed allo psicologismo contemporanei, attraverso il prisma interpretativo di alcune frasi di Eraclito La loro traduzione si discosta talvolta da quella usuale sulla base di ragioni che sono spiegate in modo circostanziato. La trama del discorso è quella di un libero ripensamento filosofico.




M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
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Massimo Bontempelli e Costanzo Preve, due filosofi per una nuova Koinè




ISBN 978-88-7588-467-3 , 2025, pp. 256, Euro 25 .
In copertina: Gustav Klimt, Blumengarten
(Giardino fiorito), olio su tela, 1907.





M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
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Presentazione presso la Libreria Feltrinelli di Macerata, il giorno 8 aprile 2025, alle ore 17, degli ultimi due libri della collana “mare dentro”: Mino Ianne con «Anima» e Lucia Palpacelli con «Movimento». Introduce i lavori Arianna Fermani, dialoga con gli autori Marcello La Matina.




M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
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Rammemorare Diego  Lanza nella densitità e dialetticità  del suo spirito. Lo vogliamo qui ricordare con un suo profilo biobibliografico tracciato da  Anna Beltrametti

Il 7 marzo di sette anni fa ci lasciava Diego Lanza,
uno studioso del mondo antico che ha indagato
vari campi della cultura greca seguendo un approccio
sempre antidogmatico, interdisciplinare,
refrattario ad ogni forma di rigido classicismo.
I suoi studi sul teatro attico, sul pensiero di Anassagora,
sulla Poetica di Aristotele, sulla lingua greca
e sulla storia degli studi di antichistica
rimangono punti di riferimento imprescindibili
non solo per i risultati delle ricerche,
ma soprattutto per il mod
in cui Lanza ha affrontato
e discusso le diverse questioni.

Rammemorare con amore Mario Vegetti, settanta volte sette.

Sono trascorsi sette anni da quando Mario Vegetti
ci ha lasciato: in questo tempo abbiamo cercato di continuare
a far vivere i contenuti alti
del suo impegno di studioso
e il suo magistero.
Oggi, toccati dal delicato sentimento di «nostalgia»
palesato in un messaggio da Silvia Vegetti Finzi,
vogliamo ricordare Mario proprio per il suo vissuto con Silvia,
assumendone il valore generale, universale,
per le scelte che hanno saputo fare insieme
e lasciandola parola al giovane Mario
che traccia una sua auto-presentazione,
e a Bertolt Brecht che nel frammento qui in
basso parla dell’amore come produttore di un ordine elevato,
«nella forma compiuta dell’amore non soltanto verso l’amato»,
con la tenera immagine della loro giovinezza
che vive ancora negli occhi e nel cuore di Silvia. (C.F.)

Mino Ianne – «Anima». Navigazioni filosofiche tra le parole greche di Anima.






«[…]  Prezioso è il capitolo iniziale del volume, dovuto ad Arianna Fermani e intitolato Tra ambiguità e misura: l’ “etica del bere” in alcuni snodi della riflessione di Platone e Aristotele: pregevole contributo alla definizione del rapporto tra vino e filosofia, un binomio che la studiosa definisce fecondo e che affonda le sue radici nella ricchissima e varia humus della cultura greca delle origini. Perché “ambiguità” e “misura”? Il vino costituisce la bevanda ambigua per eccellenza; esso è un dono del dio Dioniso, una bevanda propria dell’uomo, simbolo della civiltà di un popolo, portentosa medicina dell’anima e del corpo, ma al tempo stesso un potente e pericoloso veleno: oscillazione tra salute e malattia, tra bene e male, che – osserva la Fermani– era alla base del pensiero dionisiaco».

«Il capitolo di Mino Ianne, La natura “parla” ai filosofi. Conservazione dell’ambiente naturale e simbolismo dell’albero d’ulivo nel pensiero dei Greci, è diviso sostanzialmente in due parti; nella prima egli delinea l’idea di natura e di paesaggio nella filosofia greca, in particolare nei presocratici e in Platone; nella seconda esamina il simbolismo dell’ulivo, tra l’altro, nella mitologia greca, in Omero e nei lirici greci… Per Ianne ripercorrere la storia dell’ulivo nel mondo greco permette di illuminare, da un’angolatura particolare, l’intero ecosistema della civiltà greca”

dalla Premessa introduttiva di Mario Capasso


Mino Ianne

Diremo addio ai filosofi greci?

Il Cristianesimo deellenizzato del terzo millennio


Prefazione di Arianna Fermani


indicepresentazioneautoresintesi

 

Nell’epoca cartesiana dell’hic et nunc, del trionfo del “moderno” e dei suoi “valori”, ha ancora un senso parlare dell’influenza del pensiero greco nella storia cristiana? C’è ancora spazio per questo grande patrimonio di sapere, di razionalità, di umanesimo? E, più in generale, l’umanesimo classico ha ancora un valore per la storia dell’Occidente?
Il cristianesimo oggi pare inseguire e giustificare l’attualità, non più interessato a un giudizio su di essa; ma senza la mentalità filosofica greca delle domande, del dialogo, del desiderio di conoscenza, esso è prigioniero degli interessi e dei poteri dominanti. C’è una sola voce che è uscita fuori dal coro, il punto di vista lucido del Papa Benedetto XVI, sul quale è caduta la cappa del silenzio. Questo studio ripropone le ragioni di Ratzinger e del legame originario tra cristianesimo e pensiero filosofico greco, come germe di razionalità per la società multietnica contemporanea, vittima della banalità omologante che avvolge il mondo contemporaneo.

 

Sommario

Presentazione di Luca Grecchi
Prefazione di Arianna Fermani

Introduzione
Abbiamo ancora bisogno dei Greci
L’humanitas antica nell’epoca dei vorticosi cambiamenti
La grecizzazione del cristianesimo antico
Paolo ad Atene
Logos greco e Dio cristiano
La discussione sulla deellenizzazione
Conclusione

Bibliografia



M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
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Filippo Forcignanò – Il percorso intellettuale che Mario Vegetti compie sui temi proposti da «Figure dell’identità greca» rivela una coerenza e una intensità che colpiscono il lettore

Mario Vegetti, Figure dell’identità greca. L’io, l’anima, il corpo, il soggetto. Prefazione di Silvia Gastaldi.
ISBN 978-88-7588-318-8, 2024, pp. 400, Euro 32




Tra le molte pubblicazioni di Filippo Forcignanò

Forme, linguaggio, sostanze. Il  dibattito sulle idee nell’Academia antica, Mimesis 2007


Anassagora e la filosofia della natura nell’Atene del V secolo
in Storia della filosofia antica. Dalle origini a Socrate, Carocci 2016


 Idee e concetti. A proposito di un passo del Parmenide di Platone, Vita e Pensiero 2016


Ancient Ontologies, Contemporary Debates, 2018


Thinking, Knowing, Acting. Epistemology and Ethics in Plato and Ancient Platonism
(Brill’s Plato Studies, 3) (English, German and Ancient Greek Edition), 2019


Il platone totalitario di Karl Popper, con Mario Vegetti,
in Sotto il segni di Platonere, Carocci, 2020


Platone, Settima lettera, Carocci 2020



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Diego Lanza – Dramata IV. Scritti sulla “Poetica” di Aristotele. Prefazione di Gherardo Ugolini


Prefazione



Per onorare Diego Lanza


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Omaggio a Maurizio Migliori – Incontro di studi in memoria di Maurizio Migliori, 27-28 Novembre 2024. Università degli Studi di Macerata – Aula Maurizio Migliori (ex Aula C – Via G. Garibaldi, 20) – «Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta». Il “Multifocal Approach”, oltre l’interdisciplinarietà.

Il manifesto della “Scuola di Macerata”



Locandina dell’Università di Macerata

Relatori


Per partecipare da remoto

Per partecipare da remoto clicca qui

https://eu.bbcollab.com/guest/fff484c8eaa7426089dcf36454a303de

 


Ascolta la musica di Jacques Offenbach.

Dalla «Scuola di Tubinga» alla «Scuola di Macerata»

Ascolta la musica di Jacques Offenbach


La “brochure” di Petite Plaisance



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Serafina Rotondaro – Il sogno in Platone. Fisiologia di una metafora. Prefazione di Giovanni Casertano

Introduzione alla seconda edizione


Prefazione di Giovanni Casertano


Introduzione


Sommario


Serafina Rotondaro è attualmente dirigente scolastica. Laureata in Filosofia ha conseguito il dottorato di ricerca in Filosofia presso l’Università degli Studi di Napoli «Federico II»˝, ove è stata anche assegnista di ricerca occupandosi del volontario e dell’involontario nella filosofia di Platone. È stata cultrice della materia collaborando con la cattedra di Filosofia Antica del Prof. Giovanni Casertano, che è stato anche suo relatore per la tesi di laurea. Ha ricoperto incarichi di docente a contratto di Storia della Filosofia Antica presso l’Università degli Studi di Messina e presso l’Università degli Studi della Basilicata. È stata vincitrice di una borsa di studio post dottorato presso il CRIE (Centro di Ricerca sulle Istituzioni Europee – Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa) impegnandosi in attività di studio e di ricerca sul tema Unità e disunità della polis. È autrice di vari articoli sul pensiero antico e su Platone pubblicati in volumi collettanei e riviste internazionali.


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