Punti Critici N° 7 (Novembre 2002) – Scritti di M. Badiale – S. Graffi – D.F. Labaree – A. Martini – P. Radiciotti – F. Senatore

Punti Critici n. 7

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Comitato di direzione: Franco Ghione, Sandro Graffi, Paolo Maddalena, Angela Martini, Lucio Russo, Giovanni Stelli.
Comitato scientifico: Alberto Giovanni Biuso (Liceo Beccaria di Milano), Laura Catastini (Istituto Statale d’Arte, Pisa), Antonio Gargano (Istituto Italiano per gli Studi Filosofici), Franco Ghione (Università di Roma Tor Vergata), Sandro Graffi (Università di Bologna), Antonio La Penna (Università di Firenze), Paolo Maddalena (Corte dei Conti per il Lazio e Università di Viterbo), Emanuele Narducci (Università di Firenze), Lucio Russo (Università di Roma Tor Vergata), Paolo Serafini (Università di Udine), Augusto Schianchi (Università di Parma), Giovanni Stelli (IRRSAE dell’Umbria, Perugia).

Segretaria di redazione: Carla Russo.


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Marino Badiale,
Un altro dibattito sulla scienza

Logo Adobe Acrobat    Freccia rossa   pp. 55-66

Sandro Graffi,
Cosa si intende per Caos? Passato e presente

Logo Adobe Acrobat    Freccia rossa   pp. 69-80

Paolo Radiciotti,
Tra antico e moderno. Osservazioni sul ruolo della traduzione nell’apprendimento delle lingue classiche

Logo Adobe Acrobat    Freccia rossa   pp. 81-111

Francesco Senatore,
La formazione degli insegnanti di storia. Difficoltà e ambiguità nel rapporto tra università e scuola

Logo Adobe Acrobat    Freccia rossa   pp. 115-143

David F. Labaree,

Nessuna possibilità di uscita. L’istruzione come ineludibile bene pubblico


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Angela Martini,
La crisi del sistema d’istruzione americano

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Notizie sugli autori

***




Per leggere le pagine

del n° 1.

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Punti Critici N° 1 (Maggio 1999) – Scritti di Fabio Acerbi, Giovanni Gallavotti, Sandro Graffi, Giovanni Lombardi, Paolo Radiciotti, Lucio Russo, Maria Sepe, Giovanni Stelli.

Per leggere le pagine

del n° 2.

Coperta N- 2

Punti Critici N° 2 (Settembre/Dicembre 1999) – Scritti di Paolo Maddalena, Alberto Giovanni Biuso, Giovanni Gallavotti, Sandro Graffi, Lucio Russo, Stefano Isola, Marco Mamone Capria, Angela Martini.

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del n° 3.

Punti Critici N_3 g

Punti Critici N° 3 (Maggio 2000) – Scritti di Vladimir I. Arnold, Laura Catastini, Franco Ghione, Sandro Graffi, Pietro Greco, Giovanni Lombardi, Angela Martini, Emanuele Narducci, Lucio Russo.

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del n° 4.

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Punti Critici N° 4 (Febbraio 2001) – Scritti di Fabio Acerbi, Piero Brunori, Giovanni Lombardi, Angela Martini, Paolo Maddalena, Lucio Russo, Ledo Stefanini, Mauro Zennaro.

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del nn° 5-6.

 

Punti Critici 05-06 pic

Punti Critici N° 5/6 (Dicembre 2001) – Scritti di A.G. Biuso, A. Martini, R.E. Proctor, L. Stefanini, G. Stelli, F. Vieri, L. Russo.

 


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N.B. Le immagini e i video sono stati reperiti nel web e quindi considerati di pubblico dominio. Qualora si ritenesse che possano violare diritti di terzi, si prega di scrivere al seguente indirizzo: info@petiteplaisance.it, e saranno immediatamente rimossi.


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Punti Critici N° 5/6 (Dicembre 2001) – Scritti di A.G. Biuso, A. Martini, R.E. Proctor, L. Stefanini, G. Stelli, F. Vieri, L. Russo.

Punti Critici n. 5-6

Punti Critici 05-06 pic

Comitato di direzione: Franco Ghione, Sandro Graffi, Paolo Maddalena, Angela Martini, Lucio Russo, Giovanni Stelli.
Comitato scientifico: Alberto Giovanni Biuso (Liceo Beccaria di Milano), Laura Catastini (Istituto Statale d’Arte, Pisa), Antonio Gargano (Istituto Italiano per gli Studi Filosofici), Franco Ghione (Università di Roma Tor Vergata), Sandro Graffi (Università di Bologna), Antonio La Penna (Università di Firenze), Paolo Maddalena (Corte dei Conti per il Lazio e Università di Viterbo), Emanuele Narducci (Università di Firenze), Lucio Russo (Università di Roma Tor Vergata), Paolo Serafini (Università di Udine), Augusto Schianchi (Università di Parma), Giovanni Stelli (IRRSAE dell’Umbria, Perugia).

Segretaria di redazione: Carla Russo.


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Giovanni Stelli,
La rivincita di Eutifrone-Didattica postmoderna e intelligemza artificiale

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Fornaretto Vieri,
Didattica dell’dentità e didattica della differenza

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Robert E. Proctor,
Le «arti liberali» negli Stati Uniti e il patrimonio culturale italiano

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Ledo Stefanini,
Le forme del laboratorio di fisica

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Angela Martini,

Equità ed efficcia nel sistema scolastico.
L’impatto delle nuove politiche educative


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Alberto Giovanni Biuso,
Sulla «Grande riforma» della scuola italiana

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Due appelli per la scuola


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Notizie sugli Autori

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del n° 1.

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Punti Critici N° 1 (Maggio 1999) – Scritti di Fabio Acerbi, Giovanni Gallavotti, Sandro Graffi, Giovanni Lombardi, Paolo Radiciotti, Lucio Russo, Maria Sepe, Giovanni Stelli.

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del n° 2.

Coperta N- 2

Punti Critici N° 2 (Settembre/Dicembre 1999) – Scritti di Paolo Maddalena, Alberto Giovanni Biuso, Giovanni Gallavotti, Sandro Graffi, Lucio Russo, Stefano Isola, Marco Mamone Capria, Angela Martini.

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del n° 3.

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Punti Critici N° 3 (Maggio 2000) – Scritti di Vladimir I. Arnold, Laura Catastini, Franco Ghione, Sandro Graffi, Pietro Greco, Giovanni Lombardi, Angela Martini, Emanuele Narducci, Lucio Russo.

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del n° 4.

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Punti Critici N° 4 (Febbraio 2001) – Scritti di Fabio Acerbi, Piero Brunori, Giovanni Lombardi, Angela Martini, Paolo Maddalena, Lucio Russo, Ledo Stefanini, Mauro Zennaro.

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Punti Critici N° 3 (Maggio 2000) – Scritti di Vladimir I. Arnold, Laura Catastini, Franco Ghione, Sandro Graffi, Pietro Greco, Giovanni Lombardi, Angela Martini, Emanuele Narducci, Lucio Russo.

Punti Critici n. 3

Punti Critici N_3_pic

Comitato di direzione: Franco Ghione, Sandro Graffi, Paolo Maddalena, Angela Martini, Lucio Russo, Giovanni Stelli.
Comitato scientifico: Alberto Giovanni Biuso (Liceo Beccaria di Milano), Laura Catastini (Istituto Statale d’Arte, Pisa), Antonio Gargano (Istituto Italiano per gli Studi Filosofici), Franco Ghione (Università di Roma Tor Vergata), Sandro Graffi (Università di Bologna), Antonio La Penna (Università di Firenze), Paolo Maddalena (Corte dei Conti per il Lazio e Università di Viterbo), Emanuele Narducci (Università di Firenze), Lucio Russo (Università di Roma Tor Vergata), Paolo Serafini (Università di Udine), Augusto Schianchi (Università di Parma), Giovanni Stelli (IRRSAE dell’Umbria, Perugia).

Segretaria di redazione: Carla Russo.

Logo Adobe Acrobat    Freccia rossa   Presentazione

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Angela Martini,
Abitare le rovine.
Il destino dell’educazione liberale nell’epoca della globalizzazione


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Emanuele Narducci,
Umberto Eco. le Guerre Puniche e la luna rossa, nonché I Baluba

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Giovanni Lombardi,
Formarsi sui videogiochi o progettarli? Il caso del Giappone

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Lucio Russo,
Due libri sulla scuola italiana

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Vladimr I. Arnold,
Sull’insegnamento della matematica

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Lucio Russo,
L’articolo di Arnold e i rapporti tra storia della cultura e scienza esatta

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Laura Catastini e Franco Ghione,
Immagini, analogie e sassolini nei pitagorici

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Pietro Greco,
Ideali scientifici mediterranei

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Sandro Graffi,
Sull’origine dell’interpretazione statistica della meccanica quantistica

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Notizie sugli autori

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del n° 1.

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Punti Critici N° 1 (Maggio 1999) – Scritti di Fabio Acerbi, Giovanni Gallavotti, Sandro Graffi, Giovanni Lombardi, Paolo Radiciotti, Lucio Russo, Maria Sepe, Giovanni Stelli.

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del n° 2.

Coperta N- 2

Punti Critici N° 2 (Settembre/Dicembre 1999) – Scritti di Paolo Maddalena, Alberto Giovanni Biuso, Giovanni Gallavotti, Sandro Graffi, Lucio Russo, Stefano Isola, Marco Mamone Capria, Angela Martini.

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del n° 4.

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Punti Critici N° 4 (Febbraio 2001) – Scritti di Fabio Acerbi, Piero Brunori, Giovanni Lombardi, Angela Martini, Paolo Maddalena, Lucio Russo, Ledo Stefanini, Mauro Zennaro.

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Punti Critici N° 2 (Settembre/Dicembre 1999) – Scritti di Paolo Maddalena, Alberto Giovanni Biuso, Giovanni Gallavotti, Sandro Graffi, Lucio Russo, Stefano Isola, Marco Mamone Capria, Angela Martini.

Punti Critici n. 2

Coperta N- 2pic

Comitato di direzione: Franco Ghione, Sandro Graffi, Paolo Maddalena, Angela Martini, Lucio Russo, Giovanni Stelli.
Comitato scientifico: Alberto Giovanni Biuso (Liceo Beccaria di Milano), Laura Catastini (Istituto Statale d’Arte, Pisa), Antonio Gargano (Istituto Italiano per gli Studi Filosofici), Franco Ghione (Università di Roma Tor Vergata), Sandro Graffi (Università di Bologna), Antonio La Penna (Università di Firenze), Paolo Maddalena (Corte dei Conti per il Lazio e Università di Viterbo), Emanuele Narducci (Università di Firenze), Lucio Russo (Università di Roma Tor Vergata), Paolo Serafini (Università di Udine), Augusto Schianchi (Università di Parma), Giovanni Stelli (IRRSAE dell’Umbria, Perugia).

Segretaria di redazione: Carla Russo.


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Presentazione

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In questo numero

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Paolo Maddalena,
Il rapporto tra ragione e diritto

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Alberto Giovanni Biuso,
Educazione e antropologia

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Giovanni Gallavotti,
Venti di riforma universitaria e avvertenze

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Sandro Graffi,
La sezione fisico-matematica degli istituti tecnici

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Lucio Russo,
Alcune osservazioni sulla complessità

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Stefano Isola,

Su alcune formulazioni matematiche della complessità


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Marco Mamone Capria,
Questioni di responsabilità scientifica

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Angela Martini,
Un monito dall’America: Le scuole di cui abbiamo bisogno

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Notizie sugli autori

 

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del n° 1.

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Punti Critici N° 1 (Maggio 1999) – Scritti di Fabio Acerbi, Giovanni Gallavotti, Sandro Graffi, Giovanni Lombardi, Paolo Radiciotti, Lucio Russo, Maria Sepe, Giovanni Stelli.

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Alberto Giovanni Biuso – Recensione al libro di Renato Curcio «L’EGEMONIA DIGITALE. 
L’impatto delle nuove tecnologie nel mondo del lavoro». La colonizzazione dell’immaginario scandisce «un progresso tecnologico inesorabilmente avverso ad ogni anelito di progresso sociale»

Renato Curcio_L'egemonia digitale

 

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Renato Curcio (a cura di)

L’EGEMONIA DIGITALE. 
L’impatto delle nuove tecnologie nel mondo del lavoro

Sensibili alle foglie, Roma 2016

 

Due cantieri di socioanalisi narrativa svolti a Milano e a Roma hanno permesso di saggiare le tesi espresse con grande chiarezza in L’impero virtuale. Colonizzazione dell’immaginario e controllo sociale (Sensibili alle foglie, Roma 2015) dentro gli ambiti professionali e di vita costituiti dal lavoro subordinato; dagli studi professionali; dalle banche -dove i venditori finanziari devono «dire al cliente solo una mezza verità, imparare a tacere ciò che può insospettirlo» (p. 42)-; dalle scuole -nelle quali registri elettronici e altri strumenti non hanno in realtà una funzione didattica ma trasformano «l’istituto scolastico in un dispositivo panottico digitale. Da quando si entra a quando si esce, tutto, lì dentro, viene messo sotto controllo. Monitorato, registrato, tracciato, ripreso, trasmesso e memorizzato» (52); da ospedali e studi medici ormai al servizio di un «processo che vede sempre più la salute ridotta a pacchetti di prestazioni che sono vendibili, quindi ridotta a merce» (84); ai trasporti pubblici e privati.
Lo squilibrio tra tecnologie di controllo dallo sviluppo velocissimo e la consapevolezza sociale del loro significato e dei loro effetti, che procede invece molto lentamente, genera relazioni e strutture collettive caratterizzate da un dominio della quantità di marca fortemente riduzionistica e ossessionato da parametri numerici, che «non sa che farsene del pensiero critico, della soggettività inventiva, dell’epistemologia indisciplinata e dell’immaginario creativo, beni assai più rilevanti per la nostra specie di quello in realtà più modesto, anche se attualmente idolatrato, dell’innovazione capitalistica» (125). Si tratta di un vero e proprio Dataismo, come lo ha chiamato Byung-Chul Han, per il quale «tutto deve diventare dato e informazione» (136), una vera e propria ideologia della misurabilità.
La dissoluzione del non misurabile, della qualità, delle sfumature, delle relazioni, induce chi insegna a diventare voce narrante di supporti audiovisivi e conduce l’intero corpo sociale alla distanziazione tra gli individui anche quando essi sono fisicamente vicini, al «chiacchiericcio informe e anaffettivo di WhatsApp o di Facebook» (60), alla «sterilizzazione anaffettiva, ben rappresentata dai ‘Mi piace’ di Facebook e raccontata dal successo delle emoticon, alle quali non può corrispondere, come tutti sappiamo, alcun reale piacere corporeo ed emozionale», smarrito in una «algida indifferenza» data dalla «maledizione degli algoritmi» che chiude le persone in un infinito e compulsivo smanettamento nel quale i gesti corporei perdono ogni calore, non provando più «alcun piacere, come nessun dolore, né per ciò che fanno, né per le implicazioni ‘esterne’ all’ambito operazionale del loro agire», esattamente come se si fosse degli algoritmi (127).
L’obesità tecnologica sprofonda nella hybris, nello smarrimento della «scelta umana condivisa» che fonda il limite (131), nella schiavitù trasparente generata in Italia dal cosiddetto Jobs Act che cancellando l’articolo 4 dello Statuto dei lavoratori ha invaso ogni attività professionale di «strumenti mobili o fissi (bracciali, cellulari, badge, smartphone aziendali, tom tom traccianti, etc.)» (14), talmente onnipresenti da imporre un dominio sulle persone che mai è stato «più invasivo e pervasivo; mai come negli attuali luoghi di lavoro la sfera personale dei lavoratori è stata assoggettata a una trasparenza ‘quasi totale’» (15).
La colonizzazione dell’immaginario scandisce «un progresso tecnologico inesorabilmente avverso ad ogni anelito di progresso sociale» (122), confermando in questo modo l’ambiguità originaria di ogni progressismo, che sin dal XIX secolo ha accomunato padroni e lavoratori nell’illusione di un avvenire inevitabilmente migliore di ogni passato.
La complessità di tali dinamiche rende insufficiente ogni tecnofobia o tecnofilia, ogni uso buono o cattivo delle tecnologie digitali poiché, ancora una volta, «non sono le ‘tecnologie’ in quanto tali a costituire la minaccia bensì la loro determinazione proprietaria» (122).
Come ogni forma di dominio, anche l’algocrazia – il dominio degli algoritmi che osservano, controllano, determinano le vite – non è una questione in primo luogo tecnologica ma sempre e profondamente politica.

Alberto Giovanni Biuso

www.biuso.eu

Una versione leggermente più sintetica della recensione è stata pubblicata su il manifesto del 14 aprile 2017.


 Colonizzazione dell’immaginario e controllo sociale, l’intervento di Renato Curcio


Renato Curcio lo scorso aprile ha incontrato la Comunità di base delle Piagge per ragionare sui temi del suo ultimo libro “L’impero virtuale, colonizzazione dell’immaginario e controllo sociale” (Edizioni Sensibili alle Foglie). Sullo stesso tema è intervenuto sulla rivista Pagina Uno. Bimestrale di cultura, politica e letteratura.


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N.B. Le immagini e i video sono stati reperiti nel web e quindi considerati di pubblico dominio. Qualora si ritenesse che possano violare diritti di terzi, si prega di scrivere al seguente indirizzo: info@petiteplaisance.it, e saranno immediatamente rimossi.


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Punti Critici N° 1 (Maggio 1999) – Scritti di Fabio Acerbi, Giovanni Gallavotti, Sandro Graffi, Giovanni Lombardi, Paolo Radiciotti, Lucio Russo, Maria Sepe, Giovanni Stelli.

Punti Critici n. 1

Punti Critici n. 1

Comitato di direzione: Franco Ghione, Sandro Graffi, Paolo Maddalena, Angela Martini, Lucio Russo, Giovanni Stelli.
Comitato scientifico: Alberto Giovanni Biuso (Liceo Beccaria di Milano), Laura Catastini (Istituto Statale d’Arte, Pisa), Antonio Gargano (Istituto Italiano per gli Studi Filosofici), Franco Ghione (Università di Roma Tor Vergata), Sandro Graffi (Università di Bologna), Antonio La Penna (Università di Firenze), Paolo Maddalena (Corte dei Conti per il Lazio e Università di Viterbo), Emanuele Narducci (Università di Firenze), Lucio Russo (Università di Roma Tor Vergata), Paolo Serafini (Università di Udine), Augusto Schianchi (Università di Parma), Giovanni Stelli (IRRSAE dell’Umbria, Perugia).

Segretaria di redazione: Carla Russo.


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Presentazione

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In questo numero

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Maria Sepe,
Come fondare una nuova disciplina. L’esempio della archeoastronomia


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Giovanni Lombardi,
La “relatività globale” e la resurrezione dei morti

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Lucio Russo,
Appunti per una storia dei concetti di “matematica” e “fisica”

Lucio Russo (Venezia. 1944), è titolare di Calcolo delle probabilità. presso la Facoltà di Scienze dell’Università Tor Vergata di Roma. Ha svolto ricerche su argomenti di meccanica statistica, calcolo delle probabilità e storia della scienza. Tra le sue pubbcazioni (vedi curriculum), cfr.  in particolare: Da «La Rivoluzione dimenticata» … a «La bottega dello scienziato», passando per «Stelle, atomi e velieri» con il forte riferimento a «Euclide».

 


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Paolo Radiciotti,
Osservazioni di un paleografo attorno alle origini
ed al significato della codicologia quantitativa

Paolo Radiciotti (Roma, 1961) è dottore di ricerca in paleografia greca e latina e ha numerose pubblicazioni nel settore. Insegna greco e latino al Liceo “I. Vian” di Bracciano (Roma) .


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Giovanni Gallavotti,
Il conflitto inesistente

Giovanni Gallavotti (Napoli, 1941), Accademico Linceo, professore universitario dal 1972, è titolare di Meccanica Superiore presso la Facoltà di Scienze dell’Università “La Sapienza” di Roma. La sua attività di ricerca scientifica verte sulla meccanica analitica, sui sistemi dinamici caotici, sulla meccanica statistica, sulla teoria dei campi quantizzati e altri argomenti diftSica matematica. È autore di alcuni trattati scientifu:i a vasta diffusione internazionale.


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Giovanni Stelli,
La riforma della scuola

Giovanni Stelli (Fiume, 1941) insegna storia e filosofia nei licei e svolge attività di ricerca per conto dell‘Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. Tra i volumi da lui pubblicati La ricerca del fondamento (Guerini, 1995) e Il labirinto e l’orizzonte. Strutture fIlosofiche del post-moderno (Guerini, 1998). Attualmente lavora presso l’IRRSAE dell’Umbria.


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Sandro Graffi,
Sullo stato attuale dell’Università italiana

Sandro Graffi (Bologna, 1943), professore universitario dal 1975, è titolare di Meccanica Superiore presso la Facoltà di Scienze dell’Università di Bologna. La sua attività di ricerca scientifica verte sulla meccanica quantistica e meccanica statistica.


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Giovanni Gallavotti,
L’ascesa di Micrososoft è davvero irresistibile?

Giovanni Gallavotti (Napoli, 1941), Accademico Linceo, professore universitario dal 1972, è titolare di Meccanica Superiore presso la Facoltà di Scienze dell’Università “La Sapienza” di Roma. La sua attività di ricerca scientifica verte sulla meccanica analitica, sui sistemi dinamici caotici, sulla meccanica statistica, sulla teoria dei campi quantizzati e altri argomenti diftSica matematica. È autore di alcuni trattati scientifu:i a vasta diffusione internazionale.


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Fabio Acerbi,
Tutti e nessuno

Fabio Acerbi (Livorno, 1965) è dottore di ricerca infisica matematica e si occupa di storia della scienza. Insegna matematica e fisica al Liceo classico “Stellini” di Udine.


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Notizie sugli Autori

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Punti Critici N° 4 (Febbraio 2001) – Scritti di Fabio Acerbi, Piero Brunori, Giovanni Lombardi, Angela Martini, Paolo Maddalena, Lucio Russo, Ledo Stefanini, Mauro Zennaro.

Punti Critici n. 4

Coperta 04

Comitato di direzione: Franco Ghione, Sandro Graffi, Paolo Maddalena, Angela Martini, Lucio Russo, Giovanni Stelli.
Comitato scientifico: Alberto Giovanni Biuso (Liceo Beccaria di Milano), Laura Catastini (Istituto Statale d’Arte, Pisa), Antonio Gargano (Istituto Italiano per gli Studi Filosofici), Franco Ghione (Università di Roma Tor Vergata), Sandro Graffi (Università di Bologna), Antonio La Penna (Università di Firenze), Paolo Maddalena (Corte dei Conti per il Lazio e Università di Viterbo), Emanuele Narducci (Università di Firenze), Lucio Russo (Università di Roma Tor Vergata), Paolo Serafini (Università di Udine), Augusto Schianchi (Università di Parma), Giovanni Stelli (IRRSAE dell’Umbria, Perugia).

Segretaria di redazione: Carla Russo.

 

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Logo Adobe Acrobat    Freccia rossa   p. 9    

Piero Brunori,
Il “nuovo che avanza” nei principi generali del diritto amministrativo

Piero Brunori (Firenze, 1939), avvocato in Firenze, ha pubblicato vari studi giuridici, in particolare in materia di diritto amministrativo (diritto regionale e degli enti locali, urbanistica, ambiente).


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Paolo Maddalena,
L’alienazione dei beni demaniali. È in vendita l’ambiente?

Paolo Maddalena (Napoli, 1936) dopo essersi dedicato agli studi di diritto romano, è entrato a far parte della Corte dei Conti, affiancando all’esercizio della magistratura la ricerca nei settori del diritto amministrtivo e del diritto ambientale, divenendo procuratore regionale presso la Corte dei Conti per il Lazio e professore di Diritto ambientale comunitario all’Università di Viterbo. Tra i volumi da lui pubblicati: Danno pubblico e tutela dell’ambiente  (1985) e Danno pubblico ambientale (l990).


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Giovanni Lombardi,
Un’osservazione in margine al messaggio di fine anno
del Presidente della Repubblica

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 Angela Martini,
Crediti, moduli e competenze

Angela Martini (Lecco, 1947), laureata a Padova in Filosofia e successivamente in Psicologia sperimentale, si occupa di analisi delle politiche dell’istruzione e della formazione. È autrice di saggi e articoli comparsi su riviste nazionali e internazionali. Ha curato il volume Autovalutazione e valutazione degli istituti scolastici (Napoli, Tecnodid, 2002). Svolge attività di ricerca presso l’ IRRE del Veneto


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Mauro Zennaro,
Grafica, pubblicità e scuola

Mauro Zennaro (Roma. 1953), grafico e calligrafo, insegna Progettazione grafica negli Istituti professionali. ed ha tenuuto seminari presso le UTtiversilà di Roma, Cassino e Siena. Ha pubblicato Alphabeto romano (Roma, Edizioni deU’Elefante, 1988) e Calligrafia. Fondamenti e procedure (Viterbo. Nuovi Equilibri, 1997). La sua attività professionale e di ricerca verte principalmente sullo studio e la pragettazione del testo e dei caratteri.


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Ledo Stefanini,
La didattica di una scienza sperimentale: la fisica

Ledo Stefanini (Mantova, 1939), ha insegnato per più di venti anni nel Liceo Scientifico di Mantova ed è stato poi incaricato del corso di Fisica prsso il Diploma Unversitario in Ingegneria dell’Ambiente e delle Risorse dell’Università di Mantova. Laureato in Fisica e in Astronomia all’Università di Bologna, ha dato contributi di dìdattica in varie riviste, nazionali e internazionali. Ha collaborato in molte occcasioni a corsi di formazione e di asgiornamento per gli insegnanti.


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Fabio Acerbi,
Riflessi condizionali

Fabio Acerbi (Livorno 1965), è dottore di ricerca in Fisica matematica. Ha insegnato per alcuni anni matematica e fisica in licei friulani. Attualmente studia e lavora a Roma, dove svolge attività di ricerca in Storia della scienza antica e della prima età moderna.


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Lucio Russo,
Un esempio di trasmissione parziale delle conoscenze: la sfericità della terra

Lucio Russo (Venezia. 1944), è titolare di Calcolo delle probabilità. presso la Facoltà di Scienze dell’Università Tor Vergata di Roma. Ha svolto ricerche su argomenti di meccanica statistica, calcolo delle probabilità e storia della scienza. Tra le sue pubbcazioni (vedi curriculum), cfr.  in particolare: Da «La Rivoluzione dimenticata» … a «La bottega dello scienziato», passando per «Stelle, atomi e velieri» con il forte riferimento a «Euclide».


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Lucio Russo,
Matematica politicamente corretta

Recensione a:
George Geheverghese Joseph, C’era una volta un numero. La vera storia della matematica [1991], Il Saggiatore, 2000, pp. 444.


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Alberto Giovanni Biuso – Recensione al libro di Roberto Marchesini «Alterità. L’identità come relazione»

Roberto Marchesini

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La solitudine dell’Homo sapiens è un male che a partire dal Rinascimento la cultura europea difende come se fosse invece una condizione di pienezza, un privilegio, una differenza che diventa superiorità etologica. Nel suo Alterità. L’identità come relazione (STEM Mucchi Editore, Modena 2016, pagg. 189, € 16) Roberto Marchesini sostiene invece che sarebbe tutto «più semplice se finalmente accettassimo di non essere soli, di non essere universi a parte, viaggiatori nella solitudine della notte» (p. 55) ma di rappresentare uno dei tanti frutti delle relazioni e dell’intero di cui siamo parte.

Non siamo compartimenti stagni ma soglie di coniugazione. Non siamo strutture permanenti ma entità che emergono dal flusso temporale. Non siamo dispositivi autarchici ma scambi di alterità con tutto ciò che delimita i nostri corpi e che però li forma, li plasma, li nutre, li guida nell’ambiente, li significa nei simboli, li rende vivi, splendidi, mortali. Non siamo freddezze che osservano il mondo, siamo invece bisogni che lo desiderano. Siamo cura verso noi stessi e verso gli altri, siamo reciproche coniugazioni di necessità e di doni. Siamo -in una parola- Mitsein, essere-con.

Soltanto un’«ontologia relazionale» può cercare di descrivere e comprendere la natura umana dentro la natura tutta intera, l’animalità umana dentro l’animalità. Un’ontologia post-cartesiana e post-umanistica che riconosca nell’eterospecifico, nell’animale, una delle condizioni di ogni specie, compresa la nostra; un’ontologia consapevole del fatto che la differenza è la condizione di ogni identità.

Se «la visione antropocentrica, ostinatamente cieca sui processi relazionali, rappresenta oggi il più grave rischio per l’essere umano, condannato al ruolo di ‘buco nero’ del pianeta» (p. 78), se la pretesa di essere il centro del mondo sta mettendo a rischio l’intero ecosistema, se l’illusione di costituire la sintesi del cosmo e i padroni di noi stessi si sbriciola nella dipendenza ormai reale ed evidente dagli algoritmi e dalle macchine con le quali comunichiamo, ciò significa che è arrivato il momento nel quale l’emancipazione dall’animalità transiti verso l’emancipazione dell’animalità e nell’animalità, poiché è nell’animalità che riconosciamo con chiarezza il nostro essere-con.

L’animalità che siamo -calda, costitutiva, antica- ci salvaguarda dall’illusione di costruirci da soli, dal sogno autarchico pronto a trasformarsi nell’incubo della servitù verso le nostre macchine e i nostri desideri. Riconoscerci come gli animali che siamo significa accettare la carnalità dei nostri bisogni, senza la pretesa di dominarli con uno sguardo soltanto razionale. Significa convivere con i nostri dispositivi nella consapevolezza della loro autonomia dal nostro controllo. L’ontologia relazionale diventa così forma ed espressione dello sguardo filosofico, da sempre sapiente del limite.

 

Alberto Giovanni Biuso

www.biuso.eu

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[Questo articolo è stato pubblicato su il manifesto del 14 marzo 2017]


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Koinè – Per un pensiero forte

Per un pensiero forte blog copia

Una rivista ha bisogno di tempo per nascere e per crescere. Ha bisogno soprattutto di un particolare complesso di elementi spirituali, culturali, sociali nel cui seno l’idea stessa possa germinare e trovare alimento per il suo sviluppo.


Koinè, Periodico culturale, Anno XIX, NN° 1-4, Gennaio-Dicembre 2012, Reg. Trib. di Pistoia n° 2/93 del 16/2/93. Direttore responsabile: Carmine Fiorillo.

Direttori: Luca GrecchiDiego Fusaro

Hanno contribuito e reso possibile la pubblicazione di questo numero di Koinè:

Olivia Campana, Francisco Canepa, Gianluca Cavallo, Andrea Cavazzini,
Linda Cesana, Stella Maria Congiu, Valentina Cordero, Lorenzo Dorato,
Carmine Fiorillo, Diego Fusaro, Luca Grecchi,
Michele Marolla, Alessandro Monchietto, Giacomo Pezzano,
Giancarlo Paciello, Costanzo Preve, Ilaria Rabatti, Emilia Savi,
Franco Toscani, Daniele Trematore, Francesco Valagussa, Carmelo Vigna.

 

Ci rivolgiamo a lettori che vogliano imparare qualcosa di nuovo,
che dunque vogliano pure pensare da sé.

Karl Marx

 

Coperta 192

 

Gianluca Cavallo, Andrea Cavazzini, Linda Cesana, Valentina Cordero,
Lorenzo Dorato, Diego Fusaro, Luca Grecchi,  Michele Marolla,
Giacomo Pezzano, Costanzo Preve, Franco Toscani, Daniele Trematore,
Francesco Valagussa, Carmelo Vigna

Per un pensiero forte

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Questo numero di Koinè, in continuità con i precedenti e, più in generale, con lo spirito della rivista, che nel 2013 festeggerà il suo ventesimo anniversario, è dedicato a un’appassionata difesa del pensiero veritativo. Si tratta, in termini generalissimi, di quel pensiero che ritiene tuttora filosoficamente necessario continuare a porre, come riferimenti onto-assiologici primari, la Verità ed il Bene (scritti con la maiuscola proprio per sottolineare il loro carattere universale). Questi riferimenti sono necessari soprattutto in quanto indicano ciò che l’uomo deve pensare, e deve fare, per vivere realmente da uomo, ossia per esprimere nel modo più compiuto le proprie potenzialità ontologiche; essi sono particolarmente necessari anche in quanto ci troviamo oggi a vivere all’interno di un modo di produzione sociale che nega strutturalmente, nei pensieri e nei fatti, questi contenuti di compiuta umanità. Nichilismo, relativismo e scetticismo formano, infatti, una costellazione unitaria che, nell’attuale congiuntura, maschera il fondamentalismo integralistico del capitale, rendendo impossibile, per chi ne accetti l’ideologia, una critica radicale di ciò che siamo.
La filosofia come sapere forte in grado di proporre fondamenti “altri” del vivere sociale e comunitario, e dunque di sottoporre a critica radicale l’esistente, è sempre più spesso oggetto di derisione ad opera delle nuove formazioni ideologiche affini alla riproduzione simbolica del cosmo a morfologia capitalistica: dal pensiero debole alla filosofia analitica, fino ai realismi vecchi e nuovi, la filosofia come pratica veritativa in grado di conoscere ontologicamente l’intero e di valutarlo assiologicamente è puntualmente squalificata, delegittimata, vuoi anche derisa. Di qui, appunto, la necessità di un ritorno al pensiero forte come sola via per reagire alla crisi – non solo economica – che stiamo attraversando a livello globale.
Il titolo, Per un pensiero forte, richiama dunque, volutamente, la critica maggiore che viene rivolta al pensiero filosofico veritativo, ovvero a quello metafisico, umanistico, classico, o comunque lo si voglia definire: questa critica sarebbe, appunto, quella di una presunta “violenza” che lo stesso albergherebbe. In realtà, la tesi secondo cui ogni pensiero che cerca di porsi con verità, ossia in modo argomentato e fondato, sarebbe per ciò stesso “dogmatico” e “prevaricatore”, è già stata ampiamente mostrata come infondata, per non dire risibile.
È semmai, al contrario, ogni pensiero che afferma di non porsi con verità, e che dunque non fonda in modo argomentato le proprie affermazioni, ad essere pericoloso: esso lascia essere le cose come sono, e dunque scoraggia preventivamente ogni critica e ogni prassi diretta contro il regno animale dello spirito di cui siamo oggi abitatori. Un simile pensiero è tanto più pericoloso, quanto più le sue affermazioni sono basate sulla effettualità, ossia su ciò che costoro ritengono essere “i fatti”, e che sovente altro non sono se non il semplice “senso comune”, oggi appunto antimetafisico ed antiumanistico proprio in quanto la metafisica e l’umanesimo costituiscono i due maggiori supporti teorici di ogni progettualità alternativa sulla totalità sociale. La “forza” di un pensiero filosofico “forte”, sta dunque solo nel carattere fondatamente veritativo ed umanistico di tale pensiero. Tanto più che solo un pensiero forte, nel senso appena delineato, può permettere una critica radicale del mondo storico in cui siamo proiettati, mostrandone le contraddizioni e la falsità.
Come è consuetudine della rivista negli ultimi anni, accanto a una serie di saggi (sostanzialmente i primi, presenti in numero maggiore) in cui questa tesi è in vario modo sostenuta, vi è un’altra serie di saggi (sostanzialmente i secondi, presenti in numero minore) in cui questa tesi, se non propriamente contestata, è comunque problematizzata; questo a riprova della “non chiusura” praticata anche da chi ritiene necessario un “pensiero forte”, il quale appunto si rivela “forte” proprio resistendo dialetticamente alle argomentazioni avversarie. Il pensiero forte, anima della filosofia, è tale perché mira alla verità e, insieme, si regge sull’idea che la sola via per raggiungerla sia quella del dialogo, del confronto socratico delle posizioni più diverse.
La resistenza maggiore da porre in campo, oggi, è quella contro l’attuale totalità sociale, che nega sempre più nella vita, alle persone, la possibilità di realizzare la propria umanità, costringendole ad abitare uno spazio sociale ridotto alla sola dimensione alienata della produzione e dello scambio delle merci. L’odierna congiuntura segna, di conseguenza, il massimo allontanamento dalla realizzazione delle potenzialità ontologiche del genere umano: essa è, pertanto, l’apice dell’alienazione, e come tale dev’essere connotata, criticata e trasformata a partire da un pensiero che non abbia paura a riconoscersi come “forte”.
Questa “resistenza”, sul piano culturale, è ciò che caratterizza da sempre lo spirito di fondo della rivista Koinè.

Carmine Fiorillo, Diego Fusaro, Luca Grecchi, Giancarlo Paciello

 

 

I testi

 

Lorenzo Dorato,
Verità, ontologia umana e capitalismo

Costanzo Preve,
Questioni di filosofia, di verità, di storia, di comunità

Luca Grecchi,
Ancora sul pensiero di Emanuele Severino

Diego Fusaro,
Il realismo, fase suprema del postmodernismo?
Note su «New Realism», postmodernità e idealismo

Giacomo Pezzano,
Per un’antropologia del «metron». Brevi considerazioni preliminari

Gianluca Cavallo,
Potere e natura umana. Paradigmi a confronto

Linda Cesana,
Karel Kosík- Praxis e verità. «L’uomo si realizza, cioè si umanizza nella storia»

Michele Marolla,
Ratzinger- fasi e natura del relativismo contemporaneo

Franco Toscani,
L’anima e la morte nel Fedone di Platone. Sugli inizi della metafisica occidentale

Daniele Trematore,
Un parricidio postmoderno

Valentina Cordero,
La metafisica è ancora viva

Francesco Valagussa,
Nietzsche. Il Senso come “poiesi” del Pensiero. «Sostenersi senza appoggio»

Giacomo Pezzano,
Note critiche intorno a Gianluigi Pasquale, La ragione della storia. Per una filosofia della storia come scienza

Andrea Cavazzini,
Note critiche intorno a Cristian Lo Iacono, Althusser in Italia. Saggio bibliografico (1959-2009)

Michele Marolla,
Note critiche intorno a Calogero Caltagirone, La misura dell’uomo. La questione veritativa dell’antropologia

Giacomo Pezzano,
Note critiche intorno a Claudio Lucchini,
Il bene come processo possibile concreto. Natura umana e ontologia sociale

Costanzo Preve,
Nel labirinto delle scuole filosofiche contemporanee. A partire dalla bussola di Luca Grecchi

Carmelo Vigna,
Sull’Europa

***

 

 

 


Immagine in evidenza:
V. Kandinsky, Accento in rosa, 1926. Parigi, Musée national d’Art moderne.



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Koinè – Senso e valore della filosofia. Tre domande, alcune risposte

Senso e valore della filosofia_blog copia

Una rivista ha bisogno di tempo per nascere e per crescere. Ha bisogno soprattutto di un particolare complesso di elementi spirituali, culturali, sociali nel cui seno l’idea stessa possa germinare e trovare alimento per il suo sviluppo.


Koinè, Periodico culturale, Anno XX, NN° 1-4, Gennaio-Dicembre 2013, Reg. Trib. di Pistoia n° 2/93 del 16/2/93. Direttore responsabile: Carmine Fiorillo.

Direttori: Luca GrecchiDiego Fusaro

Hanno contribuito e reso possibile la pubblicazione di questo numero di Koinè:

Alberto Giovanni Biuso, Olivia Campana, Francisco Canepa, Augusto Cavadi,  Stella Maria Congiu, Lorenzo Dorato, Carmine Fiorillo, Diego Fusaro, Luca Grecchi, Alessandro Monchietto, Giacomo Pezzano,  Giancarlo Paciello, Costanzo Preve, Ilaria Rabatti, Emilia Savi, Franco Toscani.

 

Ci rivolgiamo a lettori che vogliano imparare qualcosa di nuovo,
che dunque vogliano pure pensare da sé.

Karl Marx

 

Coperta 210

Costanzo Preve, Luca Grecchi, Lorenzo Dorato, Giovanni Stelli, Augusto Cavadi, Franco Toscani, Alberto Giovanni Biuso, Giacomo Pezzano

Senso e valore della filosofia.
Tre domande, alcune risposte

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In questo numero di Koinè abbiamo deciso di porre tre domande rilevanti circa il senso ed il valore della attività filosofica, che è attività non solo di comprensione dell’intero, ma anche di valutazione della totalità sociale; dunque, se necessario, anche di progettualità alternativa. La filosofia, in Grecia, nacque infatti politica.  La proposta è stata rivolta ad un discreto numero di studiosi i quali, pur accettando inizialmente l’invito ed apprezzando la rilevanza della proposta, si sono poi in ultimo ritirati. Crediamo che questa serie di defezioni sia stata dovuta non solo ai numerosi impegni, che pure sappiamo essere molti, quanto ad una reale difficoltà, presente nella maggior parte degli accademici, ad attribuire un senso ed un valore generale alla propria attività filosofica; oggi infatti, in università, l’attività filosofica è svolta in modo specialistico, spesso con un eccessivo riferimento a singole tematiche, sicché la filosofia ha progressivamente smarrito la propria capacità di rivolgersi direttamente all’intero, alla progettualità, alla fondazione onto-assiologica. Di questo ci rammarichiamo, ma tentiamo, nei limiti delle nostre possibilità, di portare la riflessione proprio su questi temi.  Koinè desidera ringraziare, oltre a tutti coloro che hanno partecipato alla definizione di questo volume, anche i giovani studiosi che, pur non sentendosi ancora pronti per rispondere a queste domande, le hanno comunque incoraggiate e sentite proprie. Un ringraziamento particolare spetta infine a Costanzo Preve che, nonostante le sue gravi condizioni di salute, poche settimane prima della sua scomparsa (avvenuta il 23 novembre 2013), volle comunque contribuire a questo numero rispondendo a voce alle tre domande, per non fare mancare la propria vicinanza a noi ed a Koinè. Anche per questo il numero inizia riportando le sue parole.

Le tre domande

Ritiene che la attività filosofica consista, nella sua essenza, in una attribuzione di senso e di valore alla vita umana nell’intero (o, in alternativa, in cosa ritiene consista l‘attività filosofica)?

In quale modo ritiene che la Sua attività filosofica abbia contribuito alla comprensione ed al conseguente miglioramento della realtà (o, in alternativa, quali descriverebbe essere i fini della Sua attività filosofica)?

Quali sono i contenuti di critica della attuale totalità sociale che ritiene più rilevanti, e soprattutto quali progetti di miglioramento della stessa ritiene più opportuno porre in essere (o, in alternativa, per quale motivo ritiene più opportuno non trattare della totalità sociale, o non porre ad essa delle critiche)?

Alcune risposte

Risponde Costanzo Preve
Risponde Luca Grecchi
Risponde Lorenzo Dorato
Risponde Giovanni Stelli
Risponde Augusto Cavadi
Risponde Franco Toscani
Risponde Alberto Giovanni Biuso
***
Costanzo Preve,
Recensione a Carmine Fiorillo – Luca Grecchi, Il necessario fondamento umanistico del “comunismo”

Immagine in evidenza:
Jacques-Louis David, La morte di Socrate, 1786-1787.
New York, The Metropolitan Museum of Art.



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